mercoledì, febbraio 25, 2009

I miei wagashi: Kabochakin

Dopo il fortunatissimo articoletto dedicato agli ichigo-daifuku - e che ha dato ufficialmente inizio alla sezione "i miei wagashi"- ecco qui un'altra ricetta per preparare wagashi casalinghi!

In alto a sinistra ecco i miei かぼちゃきん kabochakin!
Ne ho approfittato anche per sfoggiare il mio cucchiaino a forma di lecca-lecca che comprai al museo dei ramen, a Shin-Yokohama! Ma non e' carinissimo? Cliccate qui se volete leggere qualcosina su questo curioso museo!

Oggi v'insegnero' a preparare questi facilissimi wagashi, ma prima qualche piccolo aggiornamento: oramai mancano tre giorni all'arrivo della mia sorellina, e io sono piu' emozionata che mai!
Intanto Giapponese 8 sta gia' volgendo al termine, e mancano solo poco piu' di due settimane alla fine del trimestre. Ma questa volta la fine del trimestre sara' un po' particolare dato che questo e' l'ultimo corso di giapponese previsto per il mio corso di laurea in Japanese studies, dopodiche' saro' impegnata a dare esami per le altre materie che ancora mi rimangono, cioe' le cosiddette core subjects, tipo storia e cultura giapponese, letteratura giapponese, matematica, diritto, biologia, ecc.

Naturalmente, continuero' a studiare giapponese, e infatti dopo la fine del corso iniziero' a prendere lezioni private da Kanai-sensei! Il sensei e' stato molto gentile nell'accogliere la mia richiesta, e si e' reso disponibile a darmi lezioni private. Nei prossimi giorni concorderemo l'orario e la durata delle nostre lezioni.

Se penso a quando cominciai con Giapponese 1 e a quanto tempo e' passato da allora, quasi stento a crederci! Il 2 novembre 2006, giorno in cui ho ufficialmente iniziato lo studio del giapponese, ho intrapreso un intenso percorso intellettuale che sta procedendo alla grande e che, ovviamente, intendo portare avanti per ancora molti molti anni, anzi, per sempre; d'altronde, lo studio serio di una lingua e' un impegno a lungo, lunghissimo termine poiche' non si smette mai di studiare e di approfondire un idioma.
Un cammino che, seppur tortuoso a volte, mi ha sempre regalato tante soddisfazioni e gratificazioni; un percorso grazie a cui sento di aver compiuto enormi progressi e di essere cresciuta intellettualmente e spiritualmente.

Se penso che quando ho iniziato sapevo riconoscere e scrivere a stento solo un paio di hiragana, mentre ora sono riuscita a superare l'esame del JLPT - perdonate le mie rievocazioni melense - io mi commuovo.

Sob. Sniff. Sob.

Passiamo ai kabochakin! Li ho menzionati nell'articoletto precedente a questo. Io non li conoscevo, ma poi Akiko me li ha consigliati dopo averle fatto vedere il mio libro sui wagashi. Pare sia una ricetta molto comune nei ricettari per i bento poiche' e' veloce, facile, economica e d'effetto; inoltre, come osservava giustamente Akiko, i kabochakin aggiungono colore al bento e costituiscono un elemento sostanzioso e dolce per poter chiudere in bellezza un pasto completo oppure, perche' no, accompagnare una calda e rigenerante tazza di te' verde.

Vedrete che sono talmente facili da preparare che probabilmente vi verra' voglia di farli spessissimo!

Ma i kabochakin, nonostante la loro disarmante semplicita', sono da considerare alla stregua di tutti gli altri wagashi. Sono dolcini giapponesi che conquistano grazie al loro sapore pulito e semplice, e al loro impeccabile aspetto.

Passiamo alla ricetta!

かぼちゃきん
Kabochakin

Ingredienti:

circa 220g di kabocha o zucca giapponese*
1 cucchiaino e mezzo d'acqua
zucchero q.b. (io ne ho usato un pizzico)
sale q.b. (io ne ho usato un pizzico)
mezzo cucchiaino di burro

*Kabocha e' la zucca giapponese. Questa e' quella che ho comprato io al supermercato e che ho usato per questa ricetta:
Si trova questa varieta' di zucca in Italia?
Comunque, una qualunque altra varieta' di zucca andra' bene, l'importante e' che sia abbastanza dolce.

Il pezzo che ho acquistato io era da 440g, e l'ho tagliato a meta'. Naturalmente, bisogna considerare che una volta rimossi i semi interni e la buccia esterna, il peso della polpa che utilizzeremo non sara' di 220g esatti, ma un po' meno.
Diciamo che andranno bene 180-200g di polpa, ma comunque la ricetta e' molto flessibile e non e' necessario - come si suol dire - spaccare il capello.
Prendete il vostro pezzo di zucca, rimuovetene i semini e lavatelo sotto un getto d'acqua corrente.
Tagliate la zucca in quattro parti, e facendo MOLTA attenzione a non tagliarvi, togliete la buccia verde. Bastera' rimuovere il piu' grosso, quindi non ci sono problemi se non riuscite ad eliminarla completamente, anzi..e' meglio lasciarne un po' perche' rendera' il risultato finale decisamente piu' coreografico.
A questo punto, tagliare ancora una volta i pezzi in parti piu' piccole e trasferire il tutto in un piatto dentro cui verserete 1 cucchiaino e mezzo d'acqua.
Coprire il piatto con della pellicola trasparente da cucina senza sigillarlo completamente, ma lasciando uno sfiato.
Mettere i pezzi di zucca nel microonde a 500 watt per 4 minuti.

Togliere il piatto dal forno e scolare la zucca.
I pezzi di zucca saranno completamente cotti e morbidi.
Aiutandovi con una forchetta, schiacciare la zucca fino ad ottenere un composto simile ad un pure'. A questo punto, aggiungere lo zucchero e il sale. Aggiungetene quanto basta, quindi ogni tanto assaggiate e vedete un po'.

Akiko mi diceva che quando si preparano bento per bambini, all'impasto dei kabochakin si aggiunge anche un po' di burro e di latte per rendere i dolcini piu' sostanziosi e nutrienti. Un po' come per il pure' di patate, il burro e il latte sono ingredienti irrinunciabili per ottenere una crema di patate soffice e golosa; sono ingredienti, pero', che si possono evitare se si preferisce tenere un po' a bada le calorie.

Dopo il sale e lo zucchero, ho aggiunto mezzo cucchiaino di burro e ho mischiato il tutto molto bene. Sta a voi la scelta se usare un po' di burro e un po' di latte, oppure se ometterli del tutto.
Attenzione, pero', a non esagerare con le dosi perche' rischierete di rendere l'impasto troppo molle e di non riuscire poi a modellarlo.

Ora arriva la parte piu' divertente!

Prendete un pezzo di pellicola trasparente da cucina e in mezzo mettetevi una cucchiaiata scarsa d'impasto, dopodiche' formate una specie di sacchettino ed attorcigliate su se' stessa la pellicola. Cosi':
Attorcigliate bene la pellicola, e poi riaprite il sacchettino et..voila'! Il vostro kabochakin e' pronto!
Continuate cosi' fino a quando avrete usato tutto l'impasto.

Dekiagari! 出来上がり!Finito!
Se amate il sapore vellutato e delicato della zucca, allora indubbiamente adorerete questi piccoli pasticcini.

いただきます!
Itadakimasu!

Colgo l'occasione per condividere con voi la mia gioia nello scoprire, pochi minuti fa, che al mio blog e' stato assegnato un premio! Il primo premio ricevuto da Biancorosso Giappone, quindi un'occasione speciale e che non sara' dimenticata!

Il premio PAPPABUONA 2009 mi e' stato assegnato dalla cara ed affettuosa Alessandra del magnifico blog Le Pappe di Alessandra.
Alessandra, grazie di cuore, davvero. Non sai quanto sia stato emozionante ricevere questo premio!

22 commenti:

Bunzigirl ha detto...

Ma che ricetta semplice e gustosa!!!Mi chiedo se nell'impasto di zucca starebbe bene un pizzico di cannella in polvere...devo assolutamente provare!Ciao Mari alla prossima^__^

aerie ha detto...

Questa ricetta è davvero semplicissima!!

Valentina | The Blue Bride ha detto...

Solo zucca??? Pura zucca??? :-O
Io vado matta per la zucca! Ieri ho fatto degli gnocchi di zucca, il giorno prima una dose di confettura zucca-vaniglia per la quale perdo la testa...adesso questa ricetta...svengo!!

Alessandra ha detto...

Sono meravigliosi!Puri,perfetti!
Mi piacerebbe farmeli sia naturali che quelli con burro e latte,per sentire la diversità del sapore!
La zucca è proprio identica a quelle che si trovano qui,molto dolci e arancioni...

E grazie di aver postato il premietto Marianna,ti assicuro,non era necessario,ma grazie!!!

Buona continuazione con i tuoi studi per ora ...e mi veniva in mente una cosa...è questo il periodo della fioritura dei ciliegi o più verso maggio?Così almeno li immagino!!

Anonimo ha detto...

Sai sempre rendere tutto delicato e profondo, dando un valore all'impegno quotidiano. Grazie per i tuoi ultimi post, sarebbero tutti da incorniciare!

Anonimo ha detto...

Meravigliosa! La proverò di sicuro, grazie :-*

Anonimo ha detto...

Bellini! Da provare...
Una cosa, però, la zucca giapponese è farinosa? Perché l'unico dubbio che mi viene per un corrispettivo italiano è quello.
Me lo fai sapere?
Un abbraccio!

Anonimo ha detto...

oh che piacere tornare nella rete e ritrovare nella lettura delle tue parole un piacevole rito!

Congratulazioni per gli ottimi risultati con il Jlpt!

Bellissimi i dolcini!

Linda

~ Lufy ha detto...

Uhuh che bellissimi dolcini!
Non ho mai provato la zucca, ma mia madre ieri mi ha detto che è buona, quindi proverò :P
Curiosissima che sono :D

Sick Girl ha detto...

veramente molto molto coreografici. Mi domando come sia meglio sostituire la cottura della zucca in mancanza di micro onde. Probabilmente il forno tradizionale funziona ugualmente, basta calcolare i tempi.

Unknown ha detto...

Bunzigirl,
Grazie della visita e del commento! :)
Ottima l'idea della cannella!! Mi piace proprio! Mi sa che la prossima volta ti copiero' questa variante! ;)

Ciao Aerie,
Grazie della visita e del commento! :)
Sono contenta che ti piaccia questa ricetta! Si', e' cosi' semplice che nel giro di neanche dieci minuti si fa tutto!

Ciao Valina,
grazie della visita e del commento! :)
Allora se ti piace cosi' tanto la zucca, questi dolcini li devi provare assolutamente perche' sono pura zucca! :)

Ciao Alessandra,
Grazie della visita e del commento!
Spero ti piacciano questi kabochakin! Se abitassimo piu' vicine, ne farei un po' e te li porterei molto volentieri. :)
Il tuo premio mi ha regalato un grande sorriso, quindi meritava un posto d'onore sul mio blog, eccome!
Grazie ancora di cuore!

Cara Lena,
grazie della visita e del commento!
Che belle le parole che hai scritto. Sei cosi' cara che, se potessi, ti darei un abbraccio! :)

Cara Miti',
grazie della visita e del commento!
Sono contenta che ti piaccia questa ricetta!
Un abbraccione e come sempre, complimentissimi per il tuo *magnifico* sito!!

Cara Ivonne,
grazie della visita e del commento.
Dunque, secondo me la kabocha e la zucca italiana hanno una consistenza quasi identica. La kabocha diventa farinosa una volta cotta, ma non in modo eccessivo. Diciamo che e' una volta cotta e' pressoche' uguale alla patata.
Che tipo di zucca trovi dalle tue parti in questa stagione?
Un bacione!

Cara Linda,
Grazie della visita, del commento, delle gentili parole che mi rivolgi..e dei tuoi complimenti! Sei molto cara, grazie. :) E' un piacere saperti di nuovo fra i miei lettori. :)

Cara Lufy,
Grazie della visita e del commento!
Spero ti piacciano questi dolcini! :) A me la zucca piace da morire, pero' ci sono persone che non la possono vedere (come ad esempio, mio marito), quindi l'unica e' assaggiarla e vedere un po' che ne pensi. ;)

Ciao Ginevra,
Grazie della visita e del commento! :)
Se non hai il microonde, potresti provare a cuocere la zucca (tagliata a pezzi) al vapore, oppure potresti metterla a bollire in acqua salata, un po' come si fa per le patate per il pure'. L'importante e' che non la lasci cuocere troppo altrimenti la polpa si disfa e poi magari diventa troppo difficile modellarli.
Altrimenti, prova a metterla nel forno a circa 200 gradi, per una ventina di minuti. ;)

Anonimo ha detto...

Complimenti per il premio e per questi nuovi graziosissimi wagashi :-)
Spero di risentirti presto. Un caro saluto

Anonimo ha detto...

nel tuo bazar vendi anche forchettine e posate in legno?chiara

Anonimo ha detto...

Ciao Mary,
quando ti dai alla cucina escono veramente delle cose meravigliose.
Io non amo la zucca di per sé ma se lavorata bene in un dolce può dar grosse soddisfazioni infatti per esempio nei ravioli la mangio volentieri come impasto.
Beh il premio inutile dire che è meritato sulla fiducia ovviamente ma son sicura che son ottimi fan venire l'acquolina in bocca poi ora m sa che qua è pure ora d pranzo.....
Itadakimasu gochisousama deshitaaaa

babette ha detto...

Ciao Marianna,
è la prima volta che sento parlare di questi dolci e ti devo dire che mi incuriosiscono tantissimo. Non so se qui si trovano le zucche giapponesi, spero però che per realizzare questi pasticcini possa andare bene anche un'altro tipo di zucca. Vorrei provare, sono proprio belli.
Complimenti per il premio ricevuto e per i grandi progressi fatti nello studio! Buona giornata :)
Babi

Dimenticavo: il cucchiaino a forma di lecca-lecca è favoloso, non sai quanto te lo invidio!

Anonimo ha detto...

Se diventa farinosa una volta cotta, direi che assomiglia molto alle zucche venete (piccole e costolute) e poco a quelle delle mie parti che invece una volta cotte sono acquose e fibrose. Ok, ora faccio un paio di esperimenti e ti faccio sapere... ;-P

Anonimo ha detto...

Ciao Mari è tanto che non passavo di qua, causa moltissimi impegni.. ma ogni volta che torno poi faccio fullimmersion e vedo tutto quello che hai scritto da dove l'avevo lasciato.. il tuo modo di scrivere è sempre lo stesso così spontaneo, sentito e con descrizioni precise che catturano.. tornare sul tuo blog è un po' come tornare a una cara vecchia abitudine, dà un senso di protezione e di familiare.
A parte questo che sentivo di dirti, ti faccio con un po' di ritardo i complimenti per aver passato il JLPT :)

inoltre questi dolcini così belli e semplici sono da provare!!

e p.s. spero avrai un pochino di tempo per riprendere col bazar, io è tanto che ti ho scritto per il secondo ordine e non mi è mai arrivata risposta.. ç__ç

Bacioni
Valeria / TheRisingPhoenix

Lajules ha detto...

Ho in programma un viaggio in Giappone questa estate e stavo cercando blog interessanti. Devo dire che il tuo blog e' bellissimo! Me lo leggero' bene con calma.
Un saluto da Washington.

Anonimo ha detto...

E' un piacere leggerti, vengo a trovarti tutti i giorni per viaggiare u po' ... con la mente!
Peccato per il bazar... volevo chiederti qualche cosina..
Ciao Valella

Anonimo ha detto...

Ciao Mary
riguardando il tuo blog
e notando questo premio pappa buona.....mi sono ricordata ora da dove viene questa immagine. Non so se conosci il manga "Ranma 1\2" un ragazzo che con l'acqua diventa uan ragazza mentre il padre un panda.
Beh la ragazza è Akane promessa sposa di Ranma....Ti devo dare una brutta notizia lei ai fornelli era un disastro ahahahahah ecco xkè le facce dietro di lei sono alquanto inorridite ....
Baci kisu mata ne

Je_Djallen ha detto...

Biancorosso non so cosa scrivere per ringraziarti di questo blog, particolarmente di questo post! Amo la zucca e cerco sempre nuove idee..in più se posso "giocare" al sol levante faccio tripla festa! La seconda è quella del mio pancino che gioisce per i preziosi manicaretti!
Frattanto mi permetto di portare la cultura culinaria nipponica verso i blog senza glutine grazie ai tuoi kabochakin!
grazie Jé

eurasia ha detto...

Come posso non provarli?
Paiono portare con se un profumo di "buono" così come le sensazioni che provo nel leggere questo blog..

"Era il 2 novembre 2006" quando a malapena riconoscevi qualche kana ... E adesso trasferisci il tuo sapere a chi inizia questo viaggio..

Credo sia un bel traguardo/punto d'arrivo...Da festeggiare magari con questi dolcetti!!