mercoledì, agosto 27, 2008

Dal bazar

Finalmente riesco ad aggiornare un po' la vetrina di questo Bazar che, ultimamente, e' rimasto nell'ombra, oscurato dalle mie descrizioni, riflessioni e dai miei bento-esperimenti.

Oggi vi proporro' due bento, qualche accessorio bentoso e del vasellame. Vedrete, inoltre, un interessante pezzo che ho scovato appositamente per voi in un negozietto di antiquariato.

Bando alle ciance e passiamo alla vetrina!

PIATTINO GIAPPONESE TONDO CON DECORO BLU E BIANCO
*Prenotata. E' possibile pero' richiederne altri pezzi.
Se amate la cucina giapponese e non vi piace solo gustarla ma anche prepararla, allora molto probabilmente saprete che la presentazione dei cibi e' una parte essenziale del pasto nipponico.
Nulla e' lasciato al caso, e anche il pasto piu' umile dimostrera' una certa raffinatezza nell'abbinamento di colori e forme.

Questo spiega l'utilizzo di piattini decorati e ricercati, anche se questi spesso (anzi, quasi sempre) non appartengano alla stessa famiglia. L'abitudine di usare pezzi coordinati e' molto italiana, ma comunque occidentale in generale, mentre i giapponesi amano i coordinati in tavola solo se appunto apparecchiano all'italiana; diversamente, vige la regola giapponese secondo cui ogni pezzo va scelto in base all'umore di chi cucina, alla stagione e ai cibi che s'intendono servire in tavola.
L'uso di stoviglie coordinate a me piace molto e infatti se cucino piatti italiani non uso mai piatti scompagnati, ma quando cucino giapponese evito perche' il coordinato stona.
E questo e' il motivo per cui non vendo mai set coordinati, ma sempre pezzi "scompagnati" (che parola brutta! Sembra voler mettere in risalto la bruttezza della diversita').

Questo piattino ha un diametro di circa 10cm ed e' l'ideale per servire yakumi (condimenti) vari tipo cipollotti tritati o zenzero grattugiato. Si presta bene anche per salse spesse tipo maionese, senape o anche per il wasabi.
Made in Japan
Prezzo: 3 euro
SCODELLINA CON DECORO "HIYAYAKKO"
*Prenotata da Angela E.
E' possibile pero' richiederne altri pezzi.
Questo decoro mi piace moltissimo, e credo vi siate gia' accorti di questa mia preferenza poiche' avrete senz'altro visto, qui sul blog, specialmente nelle foto dei miei bento, alcuni pezzi simili a questo.
In realta', che io sappia, questo decoro non ha un nome. Io l'ho battezzato "hiyayakko" (tofu freddo guarnito con yakumi vari) perche' spesso nei ristoranti servono questa specialita' usando proprio vasellame con questo decoro. Trovo sia molto semplice eppure straordinariamente d'effetto, non credete?
Ecco un'immagine di lato della scodellina, per mostrarvi la sua profondita':
Questa scodellina si presta bene per servire condimenti e salse di vario genere, incluse salse molto liquide (tipo quella di soia).
Ovviamente e' perfetta per l'hiyayakko e la vedrei bene anche con un kinpira. Insomma, il bello del vasellame giapponese e' che vi potete sbizzarrire, giocando con i colori sia dei piatti che dei cibi, creando cosi' abbinamenti fantasiosi e che sicuramente risultano molto piacevoli dal punto di vista estetico.
Il diametro di questa scodellina e' di circa 13cm.
Made in Japan
Prezzo: 3 euro

SCODELLA PER IL RISO CON DECORO "HIYAYAKKO"
*Prenotata. E' comunque possibile richiederne altri pezzi.
Anche le scodelle per il riso, oggetti personalissimi nelle case dei giapponesi, molto raramente fanno parte di servizi coordinati, ma vengono scelte ognuna in base ai gusti di chi le dovra' usare. Nelle case giapponesi, infatti, generalmente troverete la tavola apparecchiata con scodelle per il riso, una diversa dall'altra; ognuna di quelle scodelle sara' stata accuratamente scelta dalla padrona di casa per i membri della propria famiglia, o addirittura dai membri stessi.
Nei centri commerciali e negozi di vasellame, infatti, e' comunissimo vedere massaie che, con grande pazienza ed occhio scrutatore, passano in rassegna scodelle e stoviglie varie alla ricerca di qualcosa di speciale e che magari si addica perfettamente alle preferenza di una figlia o del marito.
Tra l'altro, venendo in Giappone, noterete che nei negozi, appunto, difficilmente troverete servizi gia' fatti di scodelle poiche' queste vengono sempre vendute singolarmente, e l'assortimento di decori, in genere, e' sempre vastissimo.
Vediamo un'altra immagine:
Made in Japan
Prezzo: 3 euro
TAZZA DA TE' VERDE CON KANJI ITTICI
*Prenotata da Annarita. E' comunque possibile richiederne altri pezzi.
Anche la scelta delle tazze da te' verde segue la stessa logica di quella per il resto delle stoviglie.
Per le tazze da te' verde, pero', c'e' da fare una distinzione: quelle a forma allungata (come questa della foto) sono in genere usate solo dai membri della famiglia e quindi ognuno ha la propria. Le tazze da te' verde basse, invece, vengono di solito riservate agli ospiti. E' interessante notare come, in genere, le tazze basse vengano vendute in set coordinati dove addirittura la teiera stessa si accompagna con il resto.
La tazza e' interamente decorata con dei kanji molto particolari, e cioe' kanji di nomi di pesce utilizzati per il sushi ed il sashimi. Vicino ad ogni kanji trovate la sua pronuncia in hiragana. Molti di questi kanji non vengono utilizzati tanto spesso, poiche' si preferisce scriverli in hiragana per rendere la vita un tantino piu' semplice alla gente, specialmente con certi kanji particolarmente oscuri..
Made in Japan
Prezzo: 3 euro
SCODELLA GRANDE PER IL RISO
*Prenotata. E' comunque possibile richiederne altri pezzi.
Questa e' una scodella extra large, con un diametro di ben 14,5cm! Scodelle grandi cosi' in genere sono riservate agli uomini, ma chiaramente si addicono a chiunque abbia grande appetito.
La scodella ha un decoro molto carino, con tonalita' blu e bianche. E' inoltre decorata con kanji molto propiziatori e decisamente piacevoli, tipo 寿 kotobuki che significa, fra le varie cose, longevita'.
Tra l'altro, qui in Giappone quello stesso kanji viene utilizzato per comporre la parola "sushi". La parola sushi si trova scritta in diversi modi, tra cui appunto 寿司.
Vediamo un'immagine piu' dettagliata del decoro:
Made in Japan
Prezzo: 4 euro

PIATTINO SHIRA-UME
*Prenotato. E' comunque possibile richiederne altri pezzi.
Un bellissimo piattino dal decoro delicato ed elegante. Il decoro si chiama 白梅 shira-ume, cioe' fiori di ume bianchi.
Anche questo piattino si presta gloriosamente bene per yakumi, salse spesse, preparazioni varie a base di verdura, tsukemono (o sottaceti) ecc.
Il diametro e' di circa 11cm.
Prezzo: 3 euro
BENTO "NATURAL GARDEN" A DUE PIANI
*Prenotato da Katy
Un pratico e grazioso bento a due piani decorato con foglioline azzurre e gia' corredato di laccetto e bacchette coordinate.
Vediamo altre immagini:

Prezzo: 6 euro

BENTO OVALE "YAMADA" linea "natural lunch time"
*Prenotato da Katy
Un bento semplice ma carino. Forse dalla foto non si capisce molto, ma il colore e' un verde chiaro e tenue, molto rilassante.
Il bento e' ovale ed e' a due piani.
Vediamo un'altra immagine:
Assieme al bento riceverete anche il laccetto coordinato.
Made in Japan
Prezzo: 6 euro

BACCHETTE CON CUSTODIA "YAMADA" linea "natural lunch time"
Queste sono le bacchette della stessa linea (e dello stesso colore) del bento appena presentato.
Le bacchette sono contenute all'interno di una custodia rigida di plastica trasparente.
Made in Japan
Prezzo: 2 euro
**Se decidete di ordinare sia il bento Yamada che le bacchette coordinate, vi faro' un prezzo unico di 6,50!**
BOTTIGLIETTE MAIONESE & KETCHUP
*Prenotato da Claudia F.
Queste sono simpaticissime! Sono due bottigline per il bento: una per la maionese e l'altra per il ketchup. Quella per il maionese ha il tappo a forma di uovo sorridente, e l'altra ha il tappo a forma di pomodorino allegro.
Ma la cosa piu' simpatica di questo set e' che le bottigline sono fatte in modo da assomigliare alle bottiglie vere di maionese e ketchup che si trovano nei supermercati giapponesi poiche', in genere, le bottiglie hanno proprio quella forma e sono di plastica morbidissima.
Made in Japan
Prezzo: 3,50
PICKS ASSORTITI "FRUTTINI & VERDURINI"

Nella prima foto vedete una confezione di picks "fruttini" assortiti, mentre nella seconda l'assortimento e' di picks "verdurini". Ognuna di queste confezioni contiene ben 50 pezzi, tutti lavabili e riutilizzabili piu' volte!
Prezzo: 3 euro la confezione
BOTTICINO CON ATOMIZZATORE "MIKADO"
Ho scovato questo botticino per profumo con atomizzatore in un minuscolo negozietto d'antiquariato in una zona dell'estrema periferia di Tokyo. A vederlo cosi' sembrerebbe risalire alla meta' degli anni '60.
Questo puo' essere un oggetto interessante per chi ama i profumi, o semplicemente per chi ama le cose particolari.
Il botticino e' in ottime condizioni e sembra non essere neanche mai stato usato perche' ha ancora l'etichetta attaccata sul vetro.
Sull'etichetta c'e' scritto "Mikado Made in Japan". Ho provato a fare una ricerca per vedere se questa vetreria esiste ancora, ma non ho trovato nulla.
Riceverete il botticino, la pompetta rosa, la pompetta trasparente di plastica per riempire il flacone e due tappini.
Made in Japan
Prezzo: 10 euro

Bene, per il momento e' tutto. Se ci sono domande, mandatemi una mail all'indirizzo del negozio che appare sopra la geisha-san del meteo, a destra.

Se non ricevete una risposta immediata, vi prego di avere un po' di pazienza: mi arrivano sempre tante richieste per il negozio, e spesso non riesco a star dietro a tutti in tempi brevi. Gomen nasai.
Inoltre, in genere preferisco dare la precedenza ad ordini che contengono articoli che gia' ho in negozio oppure che posso facilmente procurarmi. E come gia' sapete, in genere gli ordii speciali mi fanno accigliare semplicemente perche' mi portano via davvero troppo tempo.

Grazie! 本当にありがとう!

martedì, agosto 26, 2008

Bento, nuvole e chiacchiere

Da giorni, ormai, piove incessantemente. Una pioggerellina fine ed inconcludente regna sovrana e fa da cornice liquida a questo Kanagawa di fine agosto.

Sebbene ufficialmente siamo ancora in estate, nell'aria si avvertono gia' i primi segni di un autunno alle porte; il canto dei minminzemi si sta facendo sempre piu' incostante e l'afa sempre meno soffocante.

Oggi ho deciso di prepararmi un bento per pranzo, utilizzando il mio shookadoo bento di cui ho parlato di recente, e cioe' qui.

Nel dettaglio:
Riso al vapore decorato con fiorellini di alga nori e zucchina alla griglia affettata con la tecnica del tanzakugiri.
Questo piattino ha una forma che ritrae un qualcosa di molto molto giapponese. Avete qualche idea di cosa possa essere? No, non e' un arachide, anche se puo' sembrare. Il piattino e' a forma di hyootan, una sorta di zucca giapponese. Lo hyootan appare moltissimo nell'artigianato e nel folklore giapponese. Ve ne parlero' un giorno, se v'incuriosisce.
Nel piattino a forma di hyootan ho messo delle carote che ho preparato con una ricetta che si chiama にんじんの和風サラダ ninjin no wafuu sarada, cioe' insalata di carote alla giapponese.

La ricetta proviene da un mio libro giapponese di bento, ed e' semplicissima da realizzare.
Eccola qui:

にんじんの和風サラダ
Insalata di carote alla giapponese
Ingredienti:
4-5 baby carote
1 cucchiaino di salsa di soia
1 cucchiaino di aceto di riso
1 cucchiaino di olio d'arachidi (oppure d'oliva, se preferite)

Preparazione:
Lavare le carotine e farle bollire in un po' d'acqua leggermente salata.
Quando le carote saranno cotte (dovranno essere ancora un po' dure, e quindi non completamente molli), tagliarle a striscioline e metterle in una ciotolina. Su di esse, versare il cucchiaino di salsa di soia, di aceto di riso e d'olio. Mescolare delicatamente e servire.

Vicino alle carote ho messo qualche cubetto di momen-doofu, un tipo di tofu che a me piace moltissimo.
Questo che ho preparato, invece, e' un ほうれん草の卵焼き hoorensoo-no-tamagoyaki, cioe' un tamagoyaki con spinaci (come decorazione ho usato una strisciolina di zucchina "accartocciata").

E per finire, come dessert un semplice - ma divino - Lindt Lindor al cioccolato fondente, servito sul mio bel piattino a forma di fogliolina verde.
Ho accompagnato il tutto con una gustosa zuppa di miso arricchita, come al solito, da cubetti di tofu perche' e' cosi' che a me piace.

Per oggi, ho scelto questa bella scodellona abbellita da una decorazione molto giapponese di due carote:
Akiko mi ha insegnato che tutto cio' che si vuole aggiungere alla zuppa di miso va sempre messo nella scodella prima del brodo.
Ed ecco la mia bella zuppa di miso fumante:
Ieri mattina sono stata con Kelly a fare un giro da queste parti. Verso l'ora di pranzo siamo andate a mangiare il sushi da Sushiroo, e abbiamo poi concluso il nostro pasto con un ottimo dessert che invece siamo andate a gustare in un altro locale.
Guardate che splendido splendore:
Una cheesecake all'ananas, decorata con della crema di cioccolato ed una ciliegia candita.

La cheesecake era ottima, e la cosa mi ha colpita perche' di solito le cheesecake giapponesi non mi piacciono molto...le trovo sempre troppo formaggiose e pesanti, ma questa era eccellente e leggerissima!

Abbiamo concluso il nostro giretto, andando a ficcanasare in un grosso negozio di articoli per la casa e per il giardinaggio. Li' ho comprato una griglia da usare sui fornelli. I giapponesi usano moltissimo questo tipo di griglie per cuocere pesce e verdure, nonche' per preparare ottimi yaki-onigiri.
Ecco la mia bella griglia:
E oggi l'ho gia' collaudata facendovi grigliare la zucchina per il bento.
Purtroppo Kelly ed io non riusciamo a vederci molto in questo periodo; lei e' sempre molto occupata con il lavoro e tra una cosa e' l'altra e' quasi sempre in viaggio. Peccato perche' abbiamo dovuto, ancora una volta, rimandare il nostro bento-progetto. Sob.

Ieri ho ripreso giapponese e la mole di lavoro che mi aspetta ha gia' raggiunto proporzioni ciclopiche.
Quindi ora termino qui e mi metto a studiare.

またね!
Mata ne!

ps. Gli ordini di questa settimana verranno spediti entro giovedi'. Grazie per la pazienza!

sabato, agosto 23, 2008

Margini malinconici

C'e' una musa che si chiama Nostalgia e che, ogni tanto, mi viene a far visita.

Arriva senza far rumore. Nessun baccano la precede. Forse cammina scalza o forse indossa calze di cotone, non so.

Quando mi vede non sorride, ma mi guarda con occhi tristi che pero', al contempo, rivelano simpatia nei miei confronti. Inclina leggermente la testa da una parte, accenna un sorriso appena percettibile, e senza chiedermi il permesso, si accomoda su una sedia, o dove capita.

Ogni tanto riesco a mandarla via, ma cerco di non cacciarla mai perche', in fondo, lei non e' cattiva anche se, di certo, non posso considerarla un'ospite gradita.

Lei mi fa impensierire; mi fa ricordare cosa significhi avere il magone; mi rende silenziosa ed abbozza una smorfia triste sul mio viso, cancellando con un gesto svelto della mano, il mio sorriso.

Abitando cosi' lontana dalla mia famiglia, le visite di Nostalgia sono garantite.

E stasera Nostalgia e' tornata. Ora e' seduta qui davanti a me. Mi guarda, ma non parla. Il suo volto mi ha fatto pensare alle mie sorelle e a quanto mi manchino in questo momento.

Il nodo che ho alla gola si stringe fino a lasciarmi solo un filo di respiro, quel tanto che basta per non soffocare.

Quanto mi mancano le mie sorelline. Mi mancano le parole adatte per descrivere la malinconia che provo.

E' la stessa malinconia che ancora sento, a distanza di mesi, ogniqualvolta entro nella camera dove ha dormito Annalisa. E' incredibile, ma c'e' ancora un po' del suo profumo li', assieme al pupazzetto che vinse alle macchinette di Ebina, ai pastelli colorati che compro' un giorno e alla sua maglia rossa a pois...quella maglia che stingeva e che creava solo disastri.

Se penso alla distanza fisica effettiva che mi separa da loro, all'infinita' d'acqua e di cielo che dovrei percorrere per raggiungerle, sento delle lacrime calde e pesanti rigarmi il volto.

Tante volte e' meglio pensare alla distanza come ad un qualcosa di astratto, senza una vera spiegazione logica. E' meglio immaginarsela come una sensazione non ben definita, quasi come se i propri famigliari fossero, in fondo, dietro l'angolo...anche se poi si tratta di un angolo situato in un quartiere dove riusciamo ad andare solo una volta ogni tanto.

Mi capita ogni tanto di esternare un po' di questa mia nostalgia per la mia famiglia, qui sul blog, e altre volte ho detto una cosa di cui rimango convinta, e cioe' che a questo tipo di dolore non ci si abitua mai. Non e' un dolore che col tempo si smorza, fino quasi a dileguarsi nel nulla. No. La nostalgia causata dalla lontananza dai propri cari e' un dolore con cui, in realta', s'impara a convivere, ma che di certo non svanisce.

Certo, non si passano giorni, mesi (a parte i primi tempi) e anni a piangere, ma si vive la propria vita al meglio, senza rabbuiarsi quasi mai. Si e' felice e si sta bene, e non si sente il bisogno di avere piu' di quello che gia' si ha. A volte, pero', quel dolore latente e non scomparso riemerge e c'intristisce magari per un giorno, o anche piu' di uno, dopodiche' ritorna nel suo letargo e smette di tormentarci per un po'.

E' una sorta di margine malinconico che ogni tanto si versa sulle righe e c'incupisce. Ma d'altra parte, chissa', forse e' meglio che sia cosi' e che ci sia anche la malinconia ad armonizzare l'esistenza. Uno yin e yang della vita.

Eh si, perche' e' proprio questa malinconia a rinforzare e rafforzare, ogni giorno di piu,' l'affetto per la mia famiglia, e a rendere ogni nostro incontro memorabile e stracolmo di gioia.

mercoledì, agosto 20, 2008

Batticuore

Ci sono momenti in cui le parole non riescono a catturare e a trasmettere le forti emozioni che volteggiano, come in un dolce valzer, nel cuore di chi scrive.

Innumerevoli sono le parole che m'implorano di essere scelte per potersi fieramente accomodare all'interno di una frase che dovrebbe riuscire a trasmettere esattamente cio' che vorrei.
Ma i posti d'onore sono difficili da assegnare perche' ogni parola sembra non essere all'altezza del compito, o sembra esserlo solo parzialmente.

Ma senza parole chi siamo?

Non ricordo dove, ma ho letto da qualche parte che dobbiamo scrivere non solo per far sapere al mondo chi siamo, ma soprattutto per far si' che qualcosa di noi rimanga e permanga.

Pero' forse chi sa disegnare, chi sa scolpire e trasformare un blocco di marmo in una creatura quasi vivente, chi sa comporre musica forse non necessita di troppe parole; i suoi pensieri e le sue idee resteranno magnificamente cristallizzate tra le brillanti pennellate di un pittore, tra le forme aggraziate di un volto scolpito o fra le celestiali melodie di una ballata.

Ma io non so disegnare, non so scolpire e non so nemmeno comporre musica. Pero', so scrivere. E allora le parole diventano la mia tavolozza, il mio scalpello e le mie note.

Ieri ho trascorso una giornata che ricordero' per sempre.

Mio marito e' tornato a casa e mi ha portato questa profumatissima rosa rossa:
In occasione del nostro anniversario, ho preparato una crostata di albicocche che, pur non essendo venuta bella come avrei voluto, si e' rivelata deliziosa.
Ma prima di assaggiarla, siamo andati a cenare in una piccola shokudoo di zona, dopodiche' ce ne siamo tornati a casa camminando non troppo velocemente. L'aria era calda ed umida, ma profumava di crepuscolo.

Dopo essere tornati a casa, abbiamo fatto un brindisi ed assaggiato la crostata che, come dicevo, si e' rivelata ottima. La serata e' continuata con un film che abbiamo guardato in televisione: un allegro musical intitolato "Hairspray".

Poco dopo la fine del film, mio marito mi ha chiesto se potevo prendergli una bottiglietta d'acqua dal frigo.

Mi sono alzata e sono andata in cucina. Ho aperto la porta del frigorifero, e in quel momento . . . mi e' mancato il respiro.

Sul secondo ripiano del frigorifero, proprio davanti a me, c'era un elegante sacchetto turchese con i manici di corda bianca.
Sono rimasta imbambolata, con uno sguardo tra l'incredulo e lo sbalordito, a fissare quel sacchetto turchese.

Dopo un minuto o due, mi sono lentamente ripresa da questo dolcissimo shock e, con delicatezza estrema, ho preso quel sacchettino.
Dentro il sacchetto c'era una piccola scatola, anch'essa turchese, aggraziatamente infiocchettata con un morbido nastro bianco.
Il cuore mi batteva a mille ed oltre.

Amo molto lo stile di Tiffany perche' e' senza tempo e trascende tutte le mode passeggere.
Amo molto lo stile di Tiffany perche' e' di un'eleganza sobria e raffinata, e perche' non degenera mai in sgargianti e sgraziate grossolanita' modaiole.

Nonostante questa mia ammirazione cosi' mondana, non sono una di quelle persone che si svena per far grandi spese in gioielleria. Proprio per niente. Anzi, tutto il contrario. Posseggo pochi gioielli, ma quei pochi per me valgono tanto quanto uno scrigno stracolmo di tesori luccicanti.

Ma come dicevo, lo stile di Tiffany mi ha sempre affascinata e pur possedendo, fino all'altro ieri, solamente un loro anello, ero contenta cosi' e non mi lamentavo di certo. Per me e' una gioia immensa anche solo sfogliare il raffinato catalogo di Tiffany, oppure ammirare le loro maestose creazioni in esposizione nelle eleganti vetrine di Tokyo.

Questo regalo e' tanto inaspettato quanto magnifico.

Con mani tremanti, occhi spalancati ed un sorriso raggiante, ho lentissimamente iniziato a slegare quel fiocco color neve.
Ho aperto piano piano la scatola...
Da quella morbida custodia di velluto, ecco il gioiello che mi fa battere forte il cuore...
Questa collana si chiama Crown of Hearts ed e' stata creata da Paloma Picasso per Tiffany.

Una splendida corona di cuori che ora abbellisce il mio collo e che mi fa battere forte il cuore ogni volta che la guardo.

Indossero' questo gioiello sempre con grande fierezza e con il cuore stracolmo d'amore per mio marito.

martedì, agosto 19, 2008

Shookadoo bento e qualche chiacchiera

Prima di passare ai bento che ho preparato nei giorni scorsi e oggi, vorrei aggiornarvi e condividere alcuni pensieri con tutti voi che leggete il blog.

Innanzitutto, spero abbiate trascorso un piacevole ferragosto, al mare o in citta' poco importa; cio' che importa e' che lo abbiate passato in compagnia di persone a voi care.
Io l'ho trascorso assieme a mio marito, e la giornata non avrebbe potuto essere piu' ferragostosa di cosi' dato che c'erano ben 38 gradi ed un sole arrabbiatissimo e rovente. E' sembrata proprio la giornata clou del mese piu' caldo dell'anno. Sembrava che tutta l'umidita' ed il calore si fossero riuniti quel giorno, culminando in ore di agonia estiva.

E questa mia impressione si e' fatta piu' convincente notando che, gia' dal giorno dopo, le temperature hanno mostrato un leggero abbassamento e l'aria ha iniziato a farsi un po' piu' fresca, soprattutto verso sera.

Questi sono stati giorni di grande lavoro intellettuale poiche', come gia' accennavo precedentemente, ho dovuto dare l'esame d'inglese la settimana scorsa. L'esame si e' rivelato ben piu' complesso di quel che immaginavo in quanto il professore, col fatto che dovevamo paragonare alcuni saggi letterari e storici - perlopiu' da un punto di vista stilistico - si e' dato alla pazza gioia sommergendoci di domande di storia americana, mostrando un'inaspettata curiosita' nei confronti delle nostre opinioni riguardanti situazioni politiche attuali.
Nonostante tutto, penso di aver superato bene l'esame. Questa settimana dovrebbero venir pubblicati i risultati all'universita', per cui vi terro' aggiornati.

Nel frattempo, pur avendo dato quest'esame, il corso in realta' non e' proprio ancora finito perche' dobbiamo ancora consegnare gli ultimi saggi, dopodiche' potro' finalmente gridare "Alleluia!"

Ma oggi e' una giornata particolare perche' mio marito ed io festeggiamo il nostro quinto anno di matrimonio! E la gioia nel cuore si riflette nella brillante limpidezza di questo 19 agosto.

E in questo momento sono in vena creativa e sto preparando una crostata di albicocche per celebrare la nostra festa!

Da qualche tempo ho scoperto le strabilianti proprieta' rilassanti legate alla preparazione dei bento. Incredibile!
Oltre ai due bento che vi ho mostrato nei giorni scorsi, ne ho creati altre tre.
Ma andiamo per ordine, anche se, in realta', andremo un po' a ritroso, saltellando qua e la'.

Per il pranzo di oggi, mi sono preparata un bento dai gusti decisamente mediterranei e che mi hanno rallegrata e che mi hanno fatta sentire un po' a casa.
Per l'occasione, ho usato il mio 松花堂弁当shookadoo-bento. Questi tipi di bento sono molto semplici e minimalisti eppure cosi' coreografici! Tra l'altro, gli shookadoo bento arrivano ai giorni nostri dal lontano Periodo Edo.
Questi bento sono quadrati e all'interno hanno semplicemente due stecche di legno che s'incrociano, formando cosi' quattro scomparti uguali. Volendo, si possono togliere le stecche ed utilizzare l'intero bento per delizie, magari da portare a casa di qualcuno avvolte in un bel furoshiki, tipo il chirashi-zushi. Se si usano le stecche, allora si puo' preparare un bento, avendo cura di riempire alcuni spazi (o anche tutti e quattro) con dei piattini decorativi, evitando - se possibile - di mettere il cibo direttamente nei vari scomparti.
Ecco, innanzitutto, il mio bento:

La foto che vedete in alto a sinistra, ad inizio articoletto, illustra il contenuto di questo shookadoo-bento di oggi.
Ma piu' nel dettaglio:
Linguine integrali al pesto e gorgonzola: una variazione sfiziosa che amo molto.

Qui, invece, una semplicissima insalata di tonno con salsa di pomodoro, olive, carote e cipolle. Nel pirottino giallo, una manciata di piselli.
Del peperone arancione tagliato a striscioline.

Un po' d'insalatina fresca e condita esattamente come piace a me, e cioe' con solo un goccio di aceto balsamico di Modena.

Venerdi' scorso, invece, giorno in cui ho dato l'esame d'inglese, mi sentivo particolarmente - e comprensibilmente, comprenderete - agitata.
L'agitazione mi aveva tolto l'appetito e mi costringeva in uno straziante ripasso degli argomenti d'esame, come se quella manciata di ore che mi separava dalla mia mattinata al momento della prova avessero potuto fare miracoli. Insomma, quel che sapevo sapevo. Inoltre, pur sentendomi preparata, continuavo a dubitar di me stessa, facendomi venire paure che non hanno alcuna utilita' se non quella di aggiungere stress allo stress che gia' e' presente.

Ad un certo punto, pero', mi sono sentita stanca e senza quasi piu' forze. Ho chiuso i libri, ho chiuso gli occhi e ho fatto un bel respiro profondo e rigenerante, e mi sono sentita immediatamente meglio.
Pur non avendo tantissimo tempo (e forse neanche tanta voglia), ho voluto provare a preparare un bento per vedere se riuscivo a ritrovare un po' di calma.
Ho tirato fuori il bellissimo bento che ho comprato ad Osaka - un bento che ho visto una volta e che non ho mai piu' dimenticato, e che dopo aver scovato nel grande negozio Daimaru, nel centro di Osaka, ho subito fatto mio.
E questo e' il risultato:
Il contenuto e' stato molto semplice e poco elaborato. Vediamo piu' da vicino cosa c'era:
Futomaki ai gamberi e verdure miste. Qualche pomodorino, dei crostini ed un po' d'insalata fresca.
Nel ripiano superiore, invece:
Dell'insalata di patate giapponese, e un po' d'uva...ma non dell'uva qualunque...ma quella giapponese e che ricorda molto la nostra uva fragola!
Tra l'altro, e oramai non e' piu' un mistero, buona parte della frutta qui in Giappone costa cara.
Mio marito e' stato al supermercato la settimana scorsa, e si e' fatto attirare da un grappolo di quella meravigliosa uva li', nonostante il prezzo da capogiro.
700 yen equivalgono, all'incirca, a 4,30 euro. Gaaasp!

E siccome consumo i bento a casa, non mi piace usare bottigline o contenitorini di plastica per i condimenti, ma preferisco il vasellame. A parte, quindi, ho versato un goccio di tamari, un tipo di salsa di soia che, potendo, verserei ovunque tanto e' intensamente deliziosa
Ieri, invece, ero di nuovo in preda all'agitazione da saggio-maledettamente-difficile-da-scrivere-e-che-va-consegnato-a-breve.
E di nuovo, grazie al bento ho ritrovato un po' di calma ed equilibrio.
Per l'occasione, pero', ho deciso di sperimentare un pochettino usando un tipo di alga giapponese che a me piace molto: l'alga hijiki. Ne ho comprata di buona qualita' al supermercato di zona:
Ecco com'e' fatta, piu' da vicino, l'alga hijiki quando e' secca:
Assomiglia un po' al te' nero, tipo un Earl Grey od un Darjeeling, vero?
L'alga hijiki e' un ingrediente molto utilizzato nella cucina casalinga giapponese, e raramente lo si trova sui menu' dei ristoranti proprio perche' normalmente fa parte quasi solo ed esclusivamente del repertorio di ricette da tutti i giorni.

Solitamente, viene venduta secca. Si fa rinvenire in acqua per una decina di minuti, la si risciacqua, dopodiche' la si fa saltare in padella con un filo d'olio, un po' di carota tagliata fine, e volendo si possono aggiungere della radice di loto a pezzetti e dell'aburaage (tofu fritto) affettato a striscioline.
Si aggiunge, poi, della salsa di soia, dello zucchero, del mirin ed infine un po' d'acqua, dopodiche' si lascia che il tutto sobbollisca fino a completo assorbimento del sughetto.
L'alga hijiki preparata in questo modo e' molto comune nelle case dei giapponesi, e la trovate molto spesso sulle loro tavole.

Io ho deciso di rispolverare questo grande classico della cucina casalinga, e di abbinarlo ad un paio di altre cosette, incluso lo 塩鮭 shiozake.
Lo shiozake e' salmone sottosale, ed e' un ingrediente comunissimo in tutti i supermercati giapponesi ed apprezzatissimo da quasi tutti i giapponesi.
Questa e' una tipica fettina di shiozake che si trova al supermercato a circa 98 yen il pezzo (60 centesimi di euro):
Ho cosparso lo shiozake con una leggera manciata di pepe nero, e poi l'ho messo a cuocere nel fornetto tradizionale che ho proprio sotto il fornello normale:
L'ho lasciato cuocere fino a che non si e' cotto completamente, proprio come piace a me.
Nel frattempo, ho preparato il resto del bento, ed ecco il risultato:
Piu' nel dettaglio:
Del semplice riso al vapore, insaporito con un cuore di piselli e da una spolverata di furikake al pesce e mirin.
L'alga hijiki, un po' d'insalata di patate giapponese e piselli.
La star del bento: lo shiozake che, tra l'altro, era sublime.
Pomodorini e cubetti di formaggio cheddar del Wisconsin.

Ho accompagnato il tutto con della zuppa di miso. Questa e' la scodella che ho scelto:
Alla zuppa ho aggiunto qualche cubetto di tofu, proprio come piace a me:
Termino l'articoletto di oggi ringraziando tutti voi che leggete il mio blog e che lasciate commenti. Grazie anche alle nuove amiche che mi hanno scritto, tra cui Miss Caramella e Gloria! Arigatoo! Rispondero' a tutti i vostri graditissimi commenti!

Concludo, mostrandovi un oggetto speciale che mi sono regalata sabato: una tazza dei Mumin!

Raramente compro oggetti o vasellame adornato con pupazzetti e personaggi dei cartoni o dei fumetti semplicemente perche' non e' il mio genere. Pero', in questo caso ho fatto un'eccezione perche' i Mumin hanno un posticino speciale nel mio cuoricino. Da bambina e da ragazzina ho amato molto le loro avventure, e quindi trovare questa tazza e' stato per me come tornare un po' indietro negli anni. Solo a guardare quei colorati disegni e simpatici musetti, mi e' venuto da sorridere - un sorriso abbinato ad un paio di occhi lucidi.

I Mumin sono molto amati qui in Giappone, e nonostante abbia visto tanti articoli dedicati a questi personaggi (inclusi i bento! E siccome i giapponesi amano fare le cose in grande, c'e' persino un Mumin Store a Yokohama!), questa tazza mi e' piaciuta sin dal primo momento, e nella mente gia' fantasticavo pensando ai tanti te' e alle tante cioccolate fumanti che mi sarei gustata, in compagnia di questo dolce ricordo fiabesco d'infanzia.