martedì, maggio 13, 2008

Dolci wagashi e chiacchiere

Come sapete, da non molto e' terminata qui in Giappone la cosiddetta "settimana d'oro", un periodo di grandi ricorrenze varie.
In occasione del Kodomo no Hi, ovvero del Giorno dei Bambini, uno dei dolci tradizionali che si consumano sono i かしわもち kashiwamochi, ovvero mochi avvolti in foglie di quercia.
Ishii-san ci ha regalato un bel po' di questi dolcini stagionali, assieme all'assortimento di wagashi che ogni mese ci regala.

Quello che vedete qui a sinistra e' uno dei kashiwamochi che abbiamo ricevuto.
Ed essendo quindi il periodo giusto per servire questi dolcini particolari, nella scatola di wagashi assortiti non mancavano i kashiwamochi! Eccoli, assieme ai dorayaki, a dei mochi semplici e a dei dolcini di castagne:
Ho aperto la foglia di quercia di uno dei kashiwamochi per farvi vedere meglio il dolcino. Dopodiche', ovviamente, me lo sono divorato!
Devo dire che erano buonissimi questi kashiwamochi! All'interno avevano un golosissimo ripieno di marmellata di azuki! Ottimi davvero, nonche' belli da vedere e da ammirare, non credete?

E l'altro ieri, invece, ho ricevuto in dono dalla mia amica Fusae-san una deliziosa scatolina di wagashi provenienti da Shikoku, una delle isole del sud che compongono l'arcipelago giapponese.
Fusae-san e' stata a Shikoku in occasione della settimana d'oro, ma soprattutto in occasione di un convegno di architettura curato dal figlio.
E' stata molto gentile per essersi ricordata di me e per avermi portato questi deliziosi dolcini!
Ecco il grazioso pacchetto, innanzitutto:
Scartando il pacchetto, con molta delicatezza, ho trovato questa stupenda scatolina a forma di pentagono che era stata messa all'interno di una leggero contenitore rettangolare di cartone sottile, in modo che fosse piu' semplice incartarla, vista la sua forma un po' insolita.
Sulla scatola c'e' il nome dei dolci、che tradotto in lettere diventa Rikka-no-sato.
Aprendo la scatola, troviamo all'interno i dolcini, delicatamente avvolti uno per uno e disposti in modo ordinato ed elegante, e cosi' giapponese:

Ovviamente, come potevo resistere? Come potevo non assaggiarne almeno uno, sebbene mi dispiacesse immensamente rovinare quegli aggraziati pacchettini cosi' delicati? Pero' sarebbe stato un vero peccato non mangiarli poiche' erano...semplicemente squisiti!
Ed ecco il dolcino scartato!
Ed ecco, il rikka-no-sato che ho tagliato a meta':
Questi dolcini assomigliano a dei mochi, ma all'interno hanno uno strato dolce di pasta lievitata. E all'interno di quello strato di pasta lievitata, c'e' un mochi con un morbido cuore di castagna!

E' da un po' di tempo che non vi mostro foto dei miei acquisti, anche se a dire il vero non ce ne sono stati moltissimi ultimamente.
Pero', alcune sere fa sono capitata in un minuscolo negozietto di cose vecchie ed irresistibili anticaglie, e ho trovato questo splendido juubako:
In primis, sono stata attratta dal colore: un vermiglio acceso ma elegante. Mi e' piaciuta subito la superficie lucida di questo juubako, e il suo decoro cosi' tradizionale fatto di fiori di ume dai colori caldi e rassicuranti.
Gia' posseggo diversi juubako, e quindi ho deciso di farne di questo un uso forse poco ortodosso, o comunque alternativo: ho deciso di utilizzarlo per porta-trucchi da tenere nel mio anti-bagno.
Ed ecco il juubako all'opera, con al suo interno principalmente i miei ombretti, e qualche altro trucco:
Sempre a proposito di acquisti, piu' di un mese fa ho comprato un set composto da due scodelle, una piu' grande ed una piu' piccola. Mi e' piaciuto immediatamente il loro decoro e i loro colori!
Eccole:

Ed ecco un particolare del decoro esterno:
Probabilmente sara' una mia fissazione, o forse mi sto abituando troppo al Giappone, ma trovo sia infinitamente piu' emozionante poter usare vasellame che sia appagante da un punto di vista estetico, e non solo pratico ovviamente, che non dei pezzi qualunque, magari privi di colori, decori o forme che ci entusiasmino.
Piu' passa il tempo, e meno riesco a farmi piacere anonime stoviglie, o peggio ancora i piatti di plastica! Questi ultimi, proprio, non riesco a farmeli piacere anche se e' fuori discussione la loro praticita', soprattutto in caso di feste o numerosi invitati. Delle volte ne faccio uso per evitarmi di passare un eterno a lavare montagne di piatti, ma credetemi, preferirei farne a meno.

Alcuni settimane fa, mio marito mi ha detto che un suo collega conosce una signora che, in vista di un trasloco imminente, stava svendendo tantissimi vecchi oggetti appartenuti alla sua famiglia.
Ovviamente, la cosa mi ha subito interessata e allora ho detto a mio marito di chiedere quando saremmo potuti andare a dare un'occhiata.

Purtroppo, nel frattempo, la voce si e' sparsa troppo rapidamente e prima che potessimo andarci noi, sono passati miliardi di altri colleghi con le rispettive consorti a fare razzia.
Cio' nonostante, siamo riusciti finalmente ad andare a casa di questa signora, domenica scorsa.
Inutile dire che era rimasto ben ben poco di tutto cio' che aveva, ma di cio' non mi cruccio poiche' avendo visto fotografie degli oggetti che erano in vendita, ho capito che molti di essi non mi avrebbero interessata piu' di tanto.
C'erano infatti servizi di scodelle per il miso, di cui ne ho fin troppi; c'erano teiere, e anche queste non mi mancano; c'erano ingombranti statue di volatili che francamente non vorrei; c'erano montagne di servizi da sake' di cui ho gia' un'ampia collezione; e per finire, un alto numero di vasi da ikebana.

Siamo arrivati a casa di questa signora, una casa costruita in vecchio stile giapponese e situata in una zona un po' isolata e circondata da immensi campi verdi.
Con grande tristezza, abbiamo appreso che questa casa sta per essere demolita, e questo spiega la fretta con cui la signora sta cercando di vendere tutti questi oggetti.
Proprio a pochi metri da questa splendida abitazione, sorge una casa moderna molto carina ma che con la sua vicina ha ben poco a che spartire.
Se penso che quella vecchia casa, cosi' antica e cosi' squisitamente giapponese sara' rasa al suolo per potervi costruire un'ennesima casetta fatta con lo stampo per torte, mi si stringe il cuore dallo sconforto.
Credetemi, e' avvilente.

E' avvilente l'inarrestabile ritmo con cui qui in Giappone vengono distrutte queste vecchie case per poter far posto agli ennesimi ed anonimi condomini, o a degli ennesimi complessi di villette a schiera. Questo e' uno dei motivi per cui mio marito ed io abbiamo grande rispetto per Ishii-san, il nostro padrone di casa. Ishii-san possiede un'antichissima casa costruita ancora secondo il vecchio stile giapponese, senza l'utilizzo di chiodi.
Questa casa gli costa un patrimonio in manutenzione, in tasse e quant'altro, ma il desiderio di preservarla come testimonianza di un glorioso passato e' piu' forte del denaro!
Se volete vedere delle foto della magnifica casa di Ishii-san, ditemelo e io ve le mostrero' prossimamente.

Tornando al discorso di prima: quando siamo arrivati a casa di questa signora, abbiamo subito capito che non era rimasto granche', pero' abbiamo comunque passato in rassegna i pochi oggetti rimasti, con grande interesse.

Non immaginate la mia grande, grandissima gioia nel vedere che nonostante l'ingorda incetta di oggetti fatta precedentemente, nessuno evidentemente si e' accorto di questi sandali geta di piu' di un secolo fa, e che ho prontamente fatto miei:
La signora me li ha delicatamente avvolti in quel furoshiki di seta viola e bianca che vedete sotto i sandali.
Ecco un'altra immagine:
La mia gioia e' aumentata a dismisura nel vedere, in un angolino dimenticato della casa, in mezzo a ciarpame vario, questo vecchissimo そろばん soroban, ovvero un abaco giapponese!
La signora mi ha detto che apparteneva al nonno di suo marito, e l'abaco risale quindi a circa cento anni fa.
Ancora oggi viene insegnata l'arte del fare i calcoli con il soroban, anche se e' estremamente difficile apprenderla bene.
I soroban piu' moderni, pero', sono composti da cinque palline (quattro piu' una in alto), mentre quelli proprio piu' vecchi ne hanno sei, ovvero cinque in basso ed una in alto. Questo soroban, quindi, appartiene proprio alla vecchia generazione di abachi ormai in disuso.
Ecco il soroban un po' piu' da vicino:
La signora aveva, inoltre, ancora un discreto numero di bambole tradizionali giapponesi, molte di queste corredate di bellissime teche di vetro e legno. Ero molto tentata di comprarne un paio per il bazar, ma le dimensioni ed il peso di queste teche era scoraggiante, e presagiva costi spropositati per chi avesse avuto il desiderio di acquistarle. Ho preferito lasciar perdere. Pero', c'e' una sorpresa per voi lettori di Biancorosso! Ve la svelero' alla fine di questo articoletto!

Delle bambole in vendita, ne ho comprata una molto graziosa e soprattutto molto ben tenuta!
L'ho messa nell'ingresso al posto della mia vecchia geisha-san di cui vi ho parlato mesi fa qui sul mio blog.
Ecco la mia nuova ospite:
Assieme a queste cose, ho anche acquistato una vecchia pergamena dipinta a mano e raffigurante uno splendido paesaggio montano!
E per finire, la signora ci ha voluti ringraziare regalandoci un delizioso acquerello giapponese che illustra una scena autunnale!
Fotografero' sia la pergamena che l'acquerello appena possibile!

La sorpresa a cui ho accennato poco fa? Ah si!
Tra i vecchi oggetti passati in rassegna , ne ho trovato uno molto molto bello e che ho pensato di vendere sul bazar. Siete curiosi? Dovrete aspettare il prossimo articoletto, in cui rivelero' le foto e la descrizione di questo vecchio oggetto giapponese che sara' in vendita nel mio bazar.
La prima persona che ne fara' richiesta ordinandolo, se lo aggiudichera'!

Saluti da un Giappone freddo, freddissimo nonostante ci sia giugno alle porte.

12 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao Mari,la prossima volta che farò un ordine da te dovrai assolutamente mettermi nel pacco una confezione di dorayaki(anche quelli confezionati tipo merendine del Mulino Bianco andranno bene). Mi piacerebbe assaggiare i dolcini alle castagne, adoro le castagne!L'unico dolce che so preparare è il castagnaccio e se ti capiterà di venire a Roma a trovarmi sarò ben lieta di fartelo assaggiare.A presto!

Anonimo ha detto...

OMMIODDIO! Marianna come faccio a resistere?
Non vedo l'ora di sapere cos'è questo fantastico oggetto antico giapponese che hai scelto per noi!

Ah! Approposito sarei molto curiosa di vedere la casa di Ishii-san :)
Un abbracico
Erika

Anonimo ha detto...

Anche io son curiosissima!!! E vorrei vedere anche la casa di Ishii-san per favore!
Leggere i tuoi articoletti sul Giappone mi emoziona tantissimo, mi sembra quasi di riuscire a sentire gli odori, i sapori e a vedere quello che vedi tu! Grazie per questo Mari!
SaraP.

Anonimo ha detto...

Marianna, non smetterò mai di dirti quanto sono belli i tuoi post sul giappone e che bella sensazione di pace e tranquillità sanno regalarmi :-)
i tuoi nuovi acqusti mi piacciono moltissimo, sopratutto i geta!!!!

ora sono curiosa di scoprire cosa avrai preso per noi...
un abbraccio
Sara

Anonimo ha detto...

Mi accodo per prenotare la foto della casa di Ishii-san... E vorrei davvero essere la prima a vedere la sorpesa!!!

Anonimo ha detto...

Ciao Marianna,
sono Cristina del Veneto, quella a cui hai spedito un bellissimo pacco uno o due mesi fa, ricordi?
Beh, volevo dirti che grazie a te adesso abbiamo (io e mio marito) la mania del furikake!!
Ci piace troppo, e adesso che abbiamo finito quello di Hello Kitty che ci hai spedito tu, vedo se riesco a procurarmene qui in Italia altrimenti ti chiederò di spedirmi un bel bustone di furikake assortiti!
Complimenti per il blog, che leggo sempre, è molto interessante e piacevole e aiuta a conoscere la cultura giapponese.

Un saluto.
Cristina

Anonimo ha detto...

ops... vedo che il mio commento non si è salvato :-(
riscrivo:
Ciao Marianna,
sono Cristina del Veneto, mi hai mandato un bel pacchetto uno o due mesi fa, ricordi?
Beh, volevo dirti che siamo diventati (mio marito ed io) pazzi per il furikake!! Ci piace un sacco!! Ora che abbiamo finito quello che ci hai mandato devo riuscire a procurarmene ancora (DROGA!), prima provo qui in Italia, altrimenti ti chiederò di mandarmene una mega busta! :-D
Complimenti per il blog che leggo sempre, mi fai conoscere ed apprezzare la cultura giapponese in modo così piacevole!

Un saluto.
Cristina

Anonimo ha detto...

Oddio, ma sembrano davvero buonissimi quei mochi! Che aquolina!
Ishii-san è davvero molto gentile a darvi ogni mese qualcosina e vorrei proprio vedere la sua casa!
Ciao!

aerie ha detto...

I geta sono bellissimi!

Anonimo ha detto...

ODDIOOOOOOOOO *_________* quei geta sono una favolaaa a kyoto ne avevo visti anche con le zeppe erano stupendi >,<
Ti dirò che quando ho visto i dolcini di Ishii-san avvolti nella quercia mi era venuta la quolina in bocca, ma subito dopo aver letto che erano ripieni di marmellata d'azuki è scomparsa di di botto :D non so se ti ricordi della mia "adorazione" per la marmellata di azuki!
Però il rikka no sato me lo mangerei volentieri e poi è confezionato così bene >,<
voglio vedere anch'io vedere le foto della casa di Ishii-san!!!

Anonimo ha detto...

Mamma mia che buonii hanno un aspetto molto invitante e come vengono curati i particolari. Bellissimi i sandali avvolti nella seta viola un gesto molto bello e s vede che è una persona che c tiene...un bellissimo gesto!!! Devon essere delle persone molto generose o sbaglio? Ma si mangia anche la foglia di quercia? eheheheh no scherzo siccome ho una zia che s mangia pure i decori kiedevo x sicurezza :D

Anonimo ha detto...

oddio ogn volta che vedo i dolci giapponesi comincio a sbavucchiare :Q ... che acquolina >.<