domenica, settembre 30, 2007

Serata all'izakaya Kadotei

Innanzitutto, un brevissimo aggiornamento:
i bento Fumi-chan sono stati tutti quanti spediti, e gli altri ordini ancora in sospeso saranno presto completati.
Se ancora non avete ricevuto risposta, perfavore, rimandatemi la vostra mail. Grazie!
Grazie a tutte dei gentilissimi commenti nell'articoletto precedente a questo! Mi ha fatto tanto tanto piacere leggervi, amiche! Grazie!
Adesso sto molto meglio, e quell'antipatica febbre piu' tutti gli altrettanto antipatici dolori muscolari se ne sono andati, e pian pianino ho ripreso i ritmi di sempre.

Qui l'autunno ha deciso solo ora di annunciarsi, portandosi dietro un'aria frescolina e frizzantella che ci ha letteralmente colti di sorpresa stamattina. E' bastato aprire le finestre per sentirsi accogliere da quell'arietta fredda e decisa, e che profuma di camini e pioggia in arrivo.
Sono quelli i profumi che segnano, definitivamente e senza ombra di dubbio, la vera fine dell'estate.
E stamattina, dopo aver sbrigato alcune faccende, abbiamo pensato di approfittare dell'arietta fresca per prendere il metro' e andare a Yokohama. Da li', abbiamo preso la metropolitana sulla linea Minato-Mirai, e siamo arrivati a Motomachi-Chukagai, ovvero Chinatown.
Li', dopo alcune passeggiate per le stradine perennemente affollate e perennemente in festa, abbiamo deciso di cenare in uno dei tanti ristorantini del pittoresco quartiere.
Ma prima di far cio', siamo andati a rimirare gli sfarzosi decori del tempio buddista cinese del quartiere. L'odore d'incenso sacro mi ha attirata immediatamente, e mi ha condotta fin al cospetto del grande Buddha.
Dopo aver lanciato le monetine nella grata di legno che c'era davanti a me, ho congiunto le mani, chiuso gli occhi e meditato un pochettino.
E come per tradizione, mi sono avvicinata ai grandi vasi in cui bruciavano centinaia di bastoncini d'incenso, e aiutandomi con le mani, mi sono avvolta in una nuvola di purificante e sacro fumo profumato. Si dice che il fumo dell'incenso porti fortuna.

Finita il nostro giro e la nostra cenetta a Chinatown, siamo ritornati a Yokohama. Li', abbiamo pensato di fare un altro giretto nel quartiere che circonda la stazione centrale, un quartiere zeppo di ristorantini, bar, localini vari, e tante tante tante izakaya.

Le izakaya sono locali squisitamente giapponesi, e difficilmente traducibili in italiano.
Diciamo che sono tipo dei pub, ma dove oltre agli alcolici ed analcolici, vengono serviti cibi molto gustosi e sostanziosi, e che generalmente fanno parte del repertorio gastronomico tradizionale del Giappone.
Al giorno d'oggi, pero', esistono tante izakaya piu' modernizzate, e dal menu' piu' vario e ricco di pietanze occidentali.

L'atmosfera delle izakaya e' sempre molto rilassante; li' si va per bere qualcosina, gustare cose buone e scambiare due chiacchiere con amici e colleghi di lavoro. Non si va per fare un boccone rapido e trangugiato alla velocita' della luce, ma si va per rilassarsi e godersi qualche oretta di calma e pace.
Non a caso, infatti, le izakaya oltre ad essere pressoche' dovunque, sono tra le mete preferite degli impiegati ed operai i quali, finito il proprio turno di lavoro, trascorrono volentieri qualche ora in compagnia dei colleghi, a bere un paio di birrette e a sgranocchiare deliziose prelibatezze.
Nelle izakaya, generalmente, non viene servito il sushi, ma vengono servite altre delizie tipo yakitori (spiedini di pollo), spiedini di maiale o manzo, verdure alla griglia, ochazuke (riso condito con brodo o te' verde), insalate, sashimi, e tanto altro ancora.

Noi abbiamo deciso di fermarci da Kadotei, un'elegante e tranquilla izakaya nascosta in una delle tante viuzze che abbracciano il perimetro della grande stazione centrale.
Appena ci siamo seduti sugli alti sgabelli, una cameriera ci ha portato degli scodellini con dell'insalata di patate e zucca giapponese. Una squisitezza!
Nelle izakaya, generalmente, viene portato a tutti i clienti uno snack come questo, anche se non e' stato richiesto. E' una sorta di benvenuto da parte della casa!
Oltre ad un bel bicchiere d'acqua fresca, mi sono fatta portare un bicchierone di te' verde ghiacciato! Era ottimo e perfettamente dissetante!
Ed ecco alcune delle numerosissime bottiglie di sake' che c'erano davanti a noi:
Notate come i colori del locale siano caldi e rilassanti. Pensate che dappertutto c'erano eleganti tendine di bambu' e lampade di carta di riso che creavano un'atmosfera intima ed accogliente.

Questa e' una graziosa scodellina rossa con del confortante brodo di pollo che ho ordinato come accompagnamento agli yakitori (spiedini di pollo) che sarebbero arrivati di li' a poco:
Ed ecco gli *squisiti*, ma che dico *divini* yakitori che ci sono stati portati! E' inutile dire che ne abbiamo presto ordinati degli altri!
Da sinistra verso destra: yakitori di maiale alla piastra, yakitori di asparagi e pancetta, yakitori di peperoncini verdi (shishitoo), ed infine uno yakitori di melanzana alla griglia con zenzero fresco grattugiato.

Dopo aver ordinato altri yakitori, non ci siamo fatti scappare nemmeno questo gustosissimo yaki-onigiri:
Quest'onigiri alla piastra e' stato ottimo, specialmente perche' l'abbiamo leggermente intinto in un goccino di salsa di soia!

Abbiamo concluso, in squisita e dolce bellezza, il nostro pasto con questi due meravigliosi dessert!
Per mio marito, una coppetta di Annindofu artigianale, servita in vasellame tradizionale:
E per me ..... del gelato alla vaniglia (veramente l'avevo chiesto al matcha, ma l'avevano finito) cosparso di nientepopodimenoche' KINAKO e KURO-MITSU!!!! Per me e' stato come gustare un pezzo di vero paradiso, considerata la mia smodata passione per questi due ingredienti *squisitamente* giapponesi!
Questo non era un gelato. Era una magnifica nuvola di dolce ambrosia!

Non potevamo non farci attrarre dalla vastissima gamma di sake e liquori giapponesi disponibile sul menu', ed e' per questo che abbiamo assaggiato dell'ottimo sake aromatizzato allo yuzu (agrume giapponese), ed un altro sake piu' tradizionale di nome Hanatori.
Itadakimasu!!

mercoledì, settembre 26, 2007

Breve aggiornamento


E' da un paio di giorni che non aggiorno il blog, ma purtroppo non sto bene. Lunedi' sera sono tornata a casa, dopo il mio giretto a Kappabashi, e avevo dei dolori ai muscoli e un senso di debolezza. Mi e' venuta qualche linea di febbre, e adesso la febbre va e viene. Insomma, mi sento uno straccio.

Vorrei precisare che NON mi sono dimenticata di rispondere a tutte le vostre richieste, e' solo che ho bisogno di qualche giorno per rimettermi in sesto e riorganizzarmi per bene.

Per le amiche che aspettano i bento Fumi-chan: i vostri deliziosi bento verranno spediti entro la fine di questa settimana. Avrei voluto spedire tutto e subito, ma proprio non ce la faccio ad uscire.
Chiedo scusa del ritardo, e vi ringrazio per la vostra pazienza e comprensione.

Per tutti gli altri ordini in sospeso: riceverete conferma dell'ordine, oppure richiesta di pagamento entro la fine di questa settimana. Nel caso non doveste ricevere risposta, perfavore rimandatemi la vostra mail. Grazie della pazienza!

Chi ha gia' ordinato da me, sa che faccio il possibile per spedire i pacchi entro tempi brevissimi. Purtroppo, in questi giorni ho dovuto rallentare i ritmi per via delle festivita' dell'equinozio (uffici postali chiusi), e per via della febbre che adesso mi tiene chiusa in casa.
Peraltro, mio marito in questi giorni non c'e', per cui non posso chiedergli di sbrigare commissioni al posto mio.

Di nuovo, chiedo scusa per tutti questi imprevisti.



Ancora una precisazione: a me fa piacere potervi aiutare a trovare accessori per il bento (e non) a prezzi non stratosferici. Quando posso, acquisto articoli nuovi da mettere in negozio in modo che possiate sempre trovare cose nuove in vetrina.
Nonostante inizialmente abbia dato la mia disponibilita' per ordini su misura, mi duole dovervi dire che ora non potro' piu' accontentarvi, semplicemente perche' mi porta via veramente troppo tempo andare alla ricerca di bento particolari (ed altri articoli specifici).
Qui in Giappone l'assortimento di negozi, centri commerciali e di mercanzia e' talmente vasto che si puo' benissimo trascorrere mesi a passar in rassegna centinaia di negozi dove poter andare a curiosare, alla ricerca di pezzi particolari.
Tra l'altro, come sapete, Tokyo non e' tanto piccola - diciamo pure che e' infinitamente immensa - e questo significa che a volte certi negozi sono in quartieri che distano, come minimo, un'ora o un'ora e quaranta di metro' da casa mia!

Sono tanti gli splendidi oggetti giapponesi in vendita su Ebay (specialmente nell'ambito bentoso), ma io non sempre riesco a trovare quegli stessi oggetti, semplicemente perche' molti dei venditori giapponesi di bento et similia su Ebay sono commercianti (da quanto ho capito), e quindi hanno accesso ad una piu' vasta scelta di articoli, a prezzi sicuramente piu' concorrenziali dei miei.
Inoltre, ho notato che spesso su Ebay si trovano bento molto particolari che arrivano da Kyoto, una citta' famosa per la sua produzione artistica decisamente invidiata in tutto il Giappone.
Ebbene, l'artigianato di Kyoto non e' automaticamente reperibile anche qui a Tokyo, e questo significa che non mi e' sempre possibile sapere esattamente dove poter scovare un certo articolo.

Ma poi, tornando al discorso di prima, la scelta di oggetti (bento, ceramiche, ecc.) e' cosi' vasta, che il piu' delle volte i negozi sono specializzati solo in certi modelli, marche, personaggi dei cartoni, ecc.
I decori, poi, sono cosi' tanti da non poterli nemmeno contare, e quindi mi e' quasi impossibile scovarne uno in particolare.

Detto cio', rimango disponibile per richieste riguardanti:

- certi alimentari (anche se qui il discorso dogana rende tutto piu' rischioso, pero' l'importante e' che siate consapevoli del rischio che si corre a spedire alimentari in Italia)
- bento normali (Urara, certi Sanrio e Disney, bento senza marca)
- accessori per bento (furoshiki, forchettine, bacchette, contenitori vari, bottigline, erbetta per il sushi, stampini, ecc.)
- formine da onigiri
- bento e qualche accessorio di Totoro

Per il resto, mi dispiace moltissimo, ma purtroppo non posso piu' accettare richieste troppo specifiche.
Sarei felicissima di potervi aiutare a trovare esattamente cio' che cercate, ma la quantita' di tempo necessaria per andare a fare tutti questi giri per negozi vari e' troppo grande, e rischierei di trascurare le mie altre priorita' (marito, casa, studio).

Detto questo, continuero' a scrivere e pubblicare sul blog articoletti vari sulla nostra vita in questo affascinante Giappone, e riprendero'' ad aggiungere vari articoli che continuero' ad acquistare normalmente.

Rispondero' a tutte coloro che mi hanno gentilmente scritto.

Grazie ancora della pazienza e comprensione.

domenica, settembre 23, 2007

Primo giorno d'autunno

Qui in Giappone oggi si celebra l'equinozio d'autunno! Che festa poetica, non credete?
A me sembra che i giapponesi, in quasi ogni cosa che facciano, prestino grande attenzione al passare delle stagioni, forse perche' in fondo sono proprio le stagioni a scandire l'esistenza dell'uomo.
I ritmi frenetici della vita moderna, oramai, non consentono facilmente ai piu' di rendersi conto del passare del tempo: ci si alza presto la mattina, si salta in metro' e si passa il tempo a dormicchiare e leggere nell'attesa che si arrivi in ufficio, in fabbrica o a scuola. Si corre da un punto A ad un punto B, per poi tornare dal punto B al punto A di prima. E tutto questo avviene giorno dopo giorno.
I pasti avvengono in modo affrettato e distratto, magari buttando un occhio al giornale di oggi, oppure al notiziario alla televisione, il tutto magari condito da una bella tazza di te' fumante ingoiata di fretta perche' fra poco e' di nuovo ora di andare, andare, andare e andare!
Ma non parlo solo del Giappone; parlo anche del resto del mondo dove il progresso ha accelarato i nostri ritmi quotidiani, fino a portarli a livelli stancanti e quasi convulsi.

Qui in Giappone la vita e' certamente molto frenetica. La gente va e viene ogni giorno, e ha i propri tempi dosati alla perfezione perche' sa quanto tempo dedicare alla pausa pranzo piuttosto che al ritorno a casa in metro'.
Ma assieme a questa faticosa corsa contro il tempo che avviene tutti i giorni, vi sono i cosiddetti ritagli della giornata in cui il relax non solo e' gradito, ma e' addirittura sacrosanto proprio perche' i ritmi della vita di oggi non permettono di rilassarsi ogniqualvolta lo si desideri, ed e' quindi di fondamentale importanza sfruttare al massimo quelle pause che ogni tanto ci si puo' concedere.

Mesi e mesi fa, ho scritto un articoletto dedicato al curioso fenomeno del silenzio, quasi surreale, che si trova sui treni giapponesi pur essendo quasi sempre affollatissimi. Quel silenzio e' prova di quanto detto, e cioe' del fatto che dopo una giornata passata in ufficio, in fabbrica o a scuola, non si ha voglia di ciarlare ancora, ma si vuole staccare un po' e prender fiato.
Sui treni, pur non essendoci nemmeno un centimetro di spazio libero, si puo' chiaramente vedere come ognuno si crei una sorta di angolo immaginario in cui rifugiarsi in tranquillita', anche se magari solo per una decina di minuti, e cioe' giusto il tempo di arrivare a casa oppure alla coincidenza successiva.
Il momento del viaggio in treno e' per quasi tutti i giapponesi un momento di relax, di tranquillita' e pace. E anche se sta per cominciare un'altra massacrante giornata di lavoro, almeno il viaggio deve avvenire nel modo piu' rilassante possibile, e cioe' senza chiacchiericci e rumori vari.

C'e' poi il momento del bagno, ad esempio, in cui i giapponesi si rilassano il piu' possibile e cercano di ritrovare un po' di benessere perso durante le lunghe giornate di lavoro.
Allora, ecco che il bagno viene riscoperto ogni giorno, e assieme ad esso tutte le tradizioni che lo accompagnano da secoli.
Ecco perche' la vasca giapponese (e di questo ho parlato in alcuni articoletti precedenti) non e' un luogo in cui ci si lava con tanto di sapone e shampoo, ma un luogo in cui ci si immerge solo per potersi rilassare.
Prima ci si lava rigorosamente solo nella doccia, e poi se c'e' bisogno di relax, ci s'immerge nella vasca dall'acqua magari delicatamente profumata grazie ai tanti, tantissimi sali termali giapponesi che ci sono in commercio.
Non a caso, infatti, la doccia e la vasca sono situati nello stesso stanzino, in modo da potersi prima lavare e poi rilassare, senza dover passare da una stanza all'altra o fare gocciolamenti d'acqua di qua e di la'.

Questi sono solo due dei tantissimi esempi che illustrano quanto i giapponesi si sforzino di ritagliare momenti di relax dalla propria giornata frenetica, e di come questi siano anche dei modi per fermarsi a riflettere sul passare del tempo, al fine di poter apprezzare appieno ogni singolo momento che ci e' concesso.
Le numerose festivita' e ricorrenze che vengono osservate durante l'anno qui in Giappone, sono proprio testimonianza di questo bisogno di ricordare a se stessi che il tempo passa e che quindi va vissuto nel miglior modo possibile. Forse c'e' un po' di malinconia nell'animo giapponese; una malinconia che deriva proprio dalla consapevolezza che ogni giorno che passa non tornera' mai piu', ma al tempo stesso e' una malinconia resa piu' dolce dal fatto che la vita sa offrirci momenti di rara bellezza e che vanno apprezzati il piu' possibile, pena un inevitabile ingrigirsi della propria esistenza.

Allora ecco che le stagioni portano con se' i loro doni caratteristici, ed ecco che ogni stagione viene celebrata a dovere.

Come dicevo prima, oggi e' il primo giorno d'autunno, e fuori il tempo sembra voler ricordarci che l'estate e' ufficialmente finita.
C'e' un proverbio giapponese che dice che dopo il 23 settembre il calore e l'afa non sopravviveranno piu', e lasceranno il posto al fresco autunnale e poi al freddo invernale.
Voglio confidare nella saggezza dei proverbi perche', onestamente, non ne posso piu' di questo caldo che ci ha torturati tutta l'estate.
Ieri, ad esempio, sono uscita per andare alla posta e fare la spesa, e ho trovato un'aria calda e pesante. Sembrava di essere ritornati in pieno agosto! Ogni passo era una tortura, e ogni metro percorso equivaleva ad un litro di sudore versato.
Sono tornata a casa, e dopo aver esordito con il mio ormai solito Tadaima! ただいま!(espressione usatissima e che significa Sono a casa! Sono tornata!), e dopo aver lasciato i miei sandali nel genkan, sono corsa in casa e sono sprofondata sul divano. Ero stanchissima e mi sembrava di aver corso per kilometri.

Durante il mio giretto di ieri, ho acquistato alcuni pezzi di vasellame che voglio siano un ricordo dell'ultimo giorno d'estate, cioe' ieri.
Ho preso queste deliziose coppettine da usare per servire tsukemono 漬物, ossia verdure giapponesi sottaceto:
La cosa che mi ha colpita di queste due coppette non e' stato tanto il delicato contrasto tra il blu e il bianco (che pero' e' sempre molto affascinante), ma i loro bordi ondulati. Persino la parte esterna e' ondulata:
Ho poi preso questo simpaticissimo contenitore di vetro a forma di nasu なす, cioe' di melanzana.
Ho voluto portarmi a casa questa melanzanina di vetro come ricordo della fine dell'estate, in fondo e' un ortaggio la cui stagione termina proprio a settembre, in concidenza quasi con l'inizio dell'autunno.

E sempre per celebrare un po' la fine dell'estate, mi sono presa i Pocky alla vaniglia di Tahiti! Non so perche', ma la confezione aveva un aspetto cosi' estivo, e cosi' ho pensato facessero al caso mio:
Beh, erano ottimi! Avevano proprio una golosissima crema di vaniglia che ricopriva le fragranti bacchette di biscotto, ovvero i celebri Pocky.
Sembrano esserci versioni nuove dei Pocky ogni giorno! E' incredibile! Ogni volta che vado al supermercato, trovo Pocky dai gusti sempre diversi!

E siccome il caldo di ieri (chissa', forse solo ora un lontano ricordo? Lo dico con contentezza e con gia' un po' di malinconia) mi ha spossata, non avevo alcuna voglia di cucinare, e cosi' ho fatto la pigra comprando cose semplicissime e veloci da preparare.
Siccome in questo periodo sto seguendo uno sceneggiato giapponese intitolato ランチの女王 Ranchi no Joou, ovvero la Regina del Pranzo, mi e' venuta molta voglia di オムライス omuraisu (omelette giapponese ripiena di riso) che ho provato a preparare l'altro ieri, e di ハヤシライス hayashiraisu che invece ho cucinato ieri.

Questo hayashiraisu sembra essere molto molto simile al kareeraisu, ovvero il riso al curry.
L'hayashiraisu, pero', pare essere solo a base di carne di manzo che io peraltro detesto. Nonostante cio', ho voluto comunque provare questo piatto che gode di cosi' tanto rispetto e popolarita' qui in Giappone.
Un po' per pigrizia, e un po' perche' non ho ancora una ricetta per farlo in casa (vabbe', c'e' sul Nintendo, ma non avevo proprio voglia di spignattare troppo), al supermercato ho preso il preparato per l'hayashiraisu:
Di hayashiraisu ne esistono vari tipi, e questo che ho preso io e' al curry, quindi era molto simile al normale karee-raisu. Pare, pero', che l'hayashiraisu normale abbia un sapore un po' diverso perche' e' fatto a base di una spessa salsa demiglace, con l'aggiunta di verdure a dadini, carne di manzo e una spruzzata di vino bianco.
Ho accompagnato la salsa per hayashiraisu a del riso al vapore. Tra l'altro mi sono accorta che in casa non avevo quasi piu' riso, e non avendo voglia di sgobbarmene un saccone pesante fino a casa, ho preferito optare per la versione pigra, ovvero le vaschette di riso gia' cotto, pronte solo da ripassare al microonde. Questo tipo di vaschette sono estremamente diffuse, e vanno per la maggiore specialmente tra coloro che non hanno tanto tempo, oppure non hanno tanto spazio in casa (che poi vabbe', se c'e' spazio per un microonde, come vuoi che non ci sia spazio per una cuociriso o risottiera chedirsivoglia?)
Comunque, ecco qua una di queste vaschette di attaka gohan:
Il riso, dentro queste vaschette, e' cotto alla perfezione e poi sigillato sottovuoto, in modo che cuocendolo al microonde alla temperatura indicata, si scaldi solamente senza diventare ne' gommoso ne' colloso.
Compro vaschette come queste molto raramente e proprio in casi di pigrizia acuta, anche perche' preferisco comunque preparare il riso fresco con la mia cuociriso, e poi perche' queste vaschette costano abbastanza care per cui non ne vale la pena, se non proprio appunto in giornate di vergognosa pigrizia.

Fuori c'e' un cielo molto nuvoloso, e non c'e' traccia di quel sole arrabbiato ed ostinato che ha accompagnato le nostre giornate estive. Al suo posto, invece, c'e' una promessa di pioggia e di vento fresco, e io sono contenta.
Anche i minmin-zemi hanno smesso di cantare gia' da qualche giorno, ma oggi sembrano essersi tutti quanti ammutoliti, come se si fossero messi d'accordo, e come se sapessero (e forse lo sanno) che non e' piu' tempo di canzoni.

Sento gia' il rumore di alcuni dolci sbuffi di vento che accompagnano le prime foglioline per le strade e per i marciapiedi, facendole volteggiare come tante ballerine dal tutu' di un bel color ocra.

Accogliero' a braccia aperte queste temperature piu' fresche e refrigeranti, anche se gia' dentro di me c'e' un pizzico di nostalgia per quella lunga estate appena terminata; un'estate afosa ma magica, come solo quella giapponese sa essere.

sabato, settembre 22, 2007

Le novita' del mio piccolo bazar

Amiche del bazar di Biancorosso, stamattina sono uscita per andare alla posta a spedire un ordine e ho trovato l'ufficio postale chiuso! Non mi ero ricordata che oggi e' festa! Veramente la festa e' domani (23 settembre) e si celebra l'equinozio d'autunno, pero' gia' oggi sono iniziate le celebrazioni e il Giappone sara' in festa oggi, domani e lunedi'.
Il nostro tempio di zona e' stato addobbato con tante decorazioni coloratissime, e un viavai di persone con in mano profumatissimi mazzi di fiori sta riempendo le strade del mio quartiere.
Per questi tre giorni, quindi, niente posta.
Chiedo scusa in anticipo!
Doomo sumimasen deshita!

Vorrei ricordarvi che lunedi' 24 saro' a Kappabashi, quindi se dovete ancora confermarmi il bento di Fumi-chan, perfavore fatelo entro e non oltre domenica, in modo che io possa mandarvi la richiesta di pagamento PayPal! Onegaishimasu!

Vediamo cosa c'e' di bello in vetrina oggi! Mimashoo!
NATSUME LACCATI
*Natsume rosso= non piu' disponibile
*Natsume nero= non piu' disponibile

Quando vado alla ricerca di oggetti per il mio bazar, faccio il possibile per scovarne di particolari, raffinati e soprattutto originali.
Ad eccezion fatta per la maggior parte degli accessori da bento che vendo (e che magari trovate anche su Ebay), gli altri oggetti che metto in vendita sono quasi spesso pezzi particolari e che non troverete tanto facilmente in giro.
Ecco, questi due natsume laccati che vi presento oggi sono proprio a conferma di quanto detto.

I natsume sono vasetti tradizionali utilizzati come contenitori per il te', in particolar modo per il te' matcha (o maccha) impiegato nell'elegantissima cerimonia giapponese del te'.
Una piccola precisazione sui natsume: questi vasetti, per tradizione, sono usati solo durante la cerimonia del te'. A fine cerimonia, il te' rimasto nel vasetto viene travasato in un altro contenitore, pero' sottovuoto, in modo che possa mantenersi fresco.
I natsume, quindi, non sarebbero da usare per conservare il te' per lunghi periodi di tempo, se non proprio solo per la durata della cerimonia.
Questo e' il loro utilizzo tradizionale, ma ne potrete fare cio' che vorrete.

I natsume che vi offro sono di due colori: uno rosso ...di un bel rosso intenso e sofisticato, e l'altro e' nero ebano.
Entrambi hanno sul coperchio un decoro di un fiore di ciliegio madreperlato.
Vediamo altre immagini:

Come vedete, sono due natsume di rara bellezza, e di grande eleganza.
Se deciderete di usarli come contenitori da te', allora saranno perfetti visto che quello e' il loro scopo, ma potrete anche decidere di utilizzarli per custodire anelli, collanine, perline, spille, ed altri piccoli monili.
Oppure, potrete semplicemente metterli in bella mostra in un angolo della vostra casa, e vedrete che vi regaleranno un po' di quell'atmosfera magica dell'antico e tradizionale Giappone che cosi' sempre affascina noi occidentali.

Prezzo: 12 euro l'uno
Made in Japan

Se volete entrambi i natsume, allora il set e' di 20 euro anziche' 24.

DELICATE TAZZINE GIAPPONESI DA TE' VERDE
*PRENOTATE!
BICCHIERE DI PLASTICA DI SHINKANSEN
*articolo ORIGINALE della SANRIO*
*prenotata*

Per oggi, Amiche, e' tutto!
Come al solito, se c'e' qualcosa che v'interessa o avete domande da farmi, lasciate un commento oppure mandatemi una mail all'indirizzo del negozio: biancorossobazar@yahoo.com

Vi ricordo ancora una volta che se dovete confermarmi il bento Fumi-chan, perfavore fatelo entro domenica 23! Grazie!

Arigatoo gozaimasu!

venerdì, settembre 21, 2007

Mizuyookan

Oggi pomeriggio e' venuta la mia amica Fusae a trovarmi, e mi ha portato questi bellissimi mizuyookan che vedete raffigurati nella foto!
Ma non sono meravigliosi??
Sono vere canne di bambu', con al loro interno i mizuyookan 水ようかん, ovvero gelatine fredde di azuki.

Tra i tantissimi wagashi (dolci tipici giapponesi) dell'antica tradizione pasticcera nipponica, vi sono molti esempi di dessert estivi e rinfrescanti, proprio come i mizuyookan.

E anche se siamo gia' verso la fine di settembre, qui l'estate non e' affatto finita, anzi! Fa ancora talmente tanto caldo che e' impossibile non mettersi i sandali e le maniche corte per uscire!
Fuori l'aria e' ancora bollente, e l'afa imperla di sudore tutti coloro che sono abbastanza temerari da uscir di casa.
Ecco perche' Fusae ha pensato proprio a questi mizuyookan molto speciali e di produzione artigianale!

Nei supermercati si trovano i mizuyookan, e generalmente sono all'interno di contenitori di finto bambu' di plastica, ma questi sono invece fatti di vero bambu', con addirittura una foglia legata intorno!!
I mizuyookan vanno conservati in frigorifero, e consumati freddissimi! Si apre una delle estremita', e da li' si spinge la gelatina fino a farla fuoriuscire dalla parte opposta, e poi la si gusta cosi', quasi come un Calippo!

Sugoi ne!

Pensate che la mia amica Fusae e' molto anziana, e oggi le chiedevo della sua famiglia e di dove fosse nata.
Mi ha detto che e' nata a Shinjuku (Tokyo), quando questa zona era tutta campagna, con solo qualche casetta e qualche tempietto qua e la'! Ma v'immaginate?? Shinjuku adesso e' una giungla tecnologica e zeppa di edifici ultra moderni, con grattacieli che spuntano come funghi, e con milioni di persone che ogni giorno ne affollano le strette strade.
Le ho chiesto di farmi vedere, un giorno, delle vecchie fotografie della sua Shinjuku, quella della sua infanzia ed adolescenza; quella Shinjuku che rifletteva il Vecchio Giappone e che ora non esiste quasi piu' se non dove il cemento non e' riuscito a posare le proprie grinfie.
Mentre mi parlava dei suoi ricordi della Shinjuku di un tempo, il suo sguardo e' diventato malinconico, anche se nei suoi occhi brillava la felicita' che si prova nel ricordare con affetto un passato positivo, e che e' riuscito a lasciare un'impronta indelebile.

Chef portatile

A Natale del 2006, il mio adorato marito mi ha regalato una cosa che volevo da quando siamo venuti qui in Giappone: il Nintendo DS Lite. Assieme al Nintendo, mi ha regalato anche un divertentissimo e spassosissimo giochino dedicato ai cani, e del quale vi parlero' la prossima volta!
Ecco il mio bel Nintendo DS Lite bianco, dentro la sua custodia imbottita:
Il Nintendo DS Lite e' una consolle portatile e tascabile, con cui poter giocare, ma con cui poter anche usare programmi di vario genere; vi sono programmi che insegnano le lingue, altri che aiutano a memorizzare i kanji, altri ancora che aiutano a tenere allenata la mente, altri che aiutano a ripassare in vista di determinati esami universitari, ecc.ecc.
Qui in Giappone il Nintendo DS e' un qualcosa per tutti, grandi e piccini. Dovunque si vedono persone con in mano questa consolle, intenti a studiare, leggere poesie, o semplicemente alle prese con qualche giochino divertente.
Sui treni, nelle stazioni, negli aeroporti, nei ristoranti, dappertutto insomma, vedrete bambini, adulti e persino anziani impegnati con i loro bei Nintendo DS.

Ricordo che la mia curiosita' nacque proprio dopo aver visto, all'aeroporto di Narita, un gruppetto di anziani intentissimi a scrivere e a prendere appunti utilizzando ognuno il proprio Nintendo DS!

Tra i tanti programmi in commercio qui in Giappone per il Nintendo DS Lite, ce ne sono alcuni particolarmente in voga al momento, ovvero quelli che insegnano a cucinare!

Come oramai gia' sapete, a me piace cucinare e fare esperimenti ai fornelli, e l'idea di poter utilizzare il mio DS in quest'ambito mi ispirava tantissimo.
Siamo andati in tanti negozi e centri di elettronica a vedere l'assortimento di programmi di questo genere, ma ogni volta non riuscivo a decidermi. Da una parte perche' sono programmi abbastanza costosetti, ma poi anche perche' sono interamente in giapponese!
Tra l'altro, che io sappia, al momento nessuno di questi programmini culinari per il DS e' stato ancora tradotto in altre lingue, a parte il giapponese.
In realta', io volevo acquistare un programma simile per fare esercizi di lettura e traduzione, perche' in fondo le ricette sono testi il piu' delle volte brevi e abbastanza semplici, e si prestano bene quindi ad essere utilizzate come materiale didattico.

E cosi' un giorno mi sono fatta coraggio, e abbiamo preso questo:
Si chiama DS Kondate Zenshuu, ed e' un programma che contiene al suo interno piu' di 1000 ricette, ognuna delle quali e' fornita di foto, istruzioni dettagliate e semplici da seguire, piu' tutta una serie di opzioni extra per facilitare la preparazione del menu' settimanale per la propria famiglia, stando, al tempo stesso, dietro ai gusti di ogni commensale senza mettere nei guai il proprio budget.
Le ricette proposte in questo programma sono di vario genere, e sono suddivise in piccoli libri da cucina virtuali: c'e' il ricettario giapponese, quello italiano, quello cinese, quello degli altri Paesi dell'Asia, quello dei dolci, ecc.
Questa e' la schermata iniziale:
Da li', mediante l'apposita penna da usare direttamente sullo schermino, posso scegliere se visualizzare le ricette consigliate おすすめレシピをみる (osusume reshipi o miru), se consultare tutti i ricettari, se fare una ricerca mirata per una ricetta in particolare, se mandare via email una certa ricetta (un servizio, volendo, attivabile), oppure se accedere a tante altre funzioni che mi permettono di gestire, in modo molto personalizzato, tutto il mio repertorio gastronomico.
Qui sotto vedete la schermata da cui si possono consultare i ricettari. Questo ricettario verde e' quello per le ricette tradizionali giapponesi:
Questo sotto, ad esempio, e' il ricettario italiano!!
Se si sta cercando una ricetta specifica ma non si riesce a trovarla, o si vuole semplicemente fare piu' in fretta senza dover consultare centinaia e centinaia di ricette, si puo' andare nell'apposita sezione cerca dove, sempre servendosi della penna apposita, bastera' inserire gli hiragana (o i katakana) che servono a comporre il nome del piatto in questione.
Il Nintendo DS automaticamente vi fornira' il numero esatto di ricette che cominciano con gli hiragana (o i katakana ) da voi inseriti, e vi aiutera' quindi ad effettuare una ricerca molto mirata e sempre precisa.

E questa sono io mentre traccio l'hiragana SU. Si', sono mancina!
Questa, invece, e' una ricetta d'esempio: あさりのみそ汁 (Asari no misoshiru) ovvero la zuppa di miso con le vongole.
Cliccando sulla ricetta prescelta, apparira' il numero di fasi in cui e' suddivisa la preparazione del piatto in questione.
In alto a destra, su quell'icona tonda gialla, e' possibile cambiare il numero di commensali, in modo da che il Nintendo, automaticamente, cambi le dosi della ricetta.
Cliccando, invece, sul microfono si potra' impartire ordini vocali al Nintendo. Gli si potranno dire cose tipo: avanti, indietro, torna alla pag. 2, aspetta, e cosi' via.
E l'icona con l'orologio non e' altro che un timer che si rivela utilissimo non appena ci si mette ai fornelli.
Ogni ricetta, come dicevo prima, e' suddivisa in piu' fasi, e ogni fase e' visualizzabile nello schermo opposto.
Questa, ad esempio, e' la prima fase di preparazione della zuppa di miso con le vongole.

A dire la verita', il piu' delle volte mi diverto a leggere queste ricette prima di andare a dormire, specialmente se non ho voglia di leggere un libro, allora faccio esercizi di traduzione con il Nintendo.
Pero' ho gia' utilizzato diverse ricette proposte da questo bel programmino, e tutte quante mi hanno dato risultati eccellenti!

E' un programma molto divertente, ma soprattutto molto intelligente e che permette a chiunque di cucinare piatti sempre nuovi, di fare attenzione a quanto si spende al supermercato, di preparare una lista della spesa ragionata, di ricordarsi dei gusti (ed eventuali allergie) dei propri commensali, ecc.
Mi auguro che programmini come questo vengano presto tradotti in altre lingue, soprattutto l'italiano, in modo da dare l'opportunita', anche a chi non conosce il giapponese, di accostare la tecnologia alle tradizioni per creare un modo pratico ed innovativo di portare nuovi sapori in tavola.

ITADAKIMASU!!!

giovedì, settembre 20, 2007

In vetrina

E' vero che avevo detto per un paio di settimane non sarei riuscita ad aggiungere granche', ma infatti questi articoli di oggi sono alcune cose che avevo preso per il negozietto un po' di tempo fa, ma che continuavo a dimenticarmi di postare.

Vorrei, inoltre, cogliere l'occasione per ringraziare tutte le amiche che mi scrivono richiedendo info sui prezzi e sui metodi / tempi di spedizione. Grazie a tutte delle email! Continuate a scrivermi!
Se non ricevete subito risposta, non disperate perfavore!
Cerco di essere il piu' veloce possibile, ma a volte tra il fuso orario (l'ora di Tokyo e' 7 ore in avanti rispetto a quella di Roma) e tra la semplice mancanza di tempo materiale non sempre riesco ad essere veloce quanto vorrei.
Ma sappiate che prima o poi rispondo a tutte. Piu' prima che poi!

Allora, basta cianciare e passiamo alle cose interessanti!

Giusto perche' ieri vi ho parlato del tamagoyaki e ho menzionato i saibashi....eccone un bel paio fiammanti, prontissimi per essere usati per la preparazione di tutti i vostri squisiti piatti giapponesi!
SAIBASHI GIAPPONESI DI BAMBU'
Un bel paio di saibashi per completare (o arricchire) la vostra cucina!
I saibashi sono bacchette di bambu' molto lunghe (piu' lunghe delle normali bacchette per mangiare) e che si usano per cucinare, evitando di bruciarsi.
I saibashi sono ideali persino per sbattere le uova in modo efficiente (proprio come si fa col tamagoyaki!), e anche per montare la panna ed amalgamare bene salse ed emulsioni.
I saibashi sono onnipresenti in tutte le cucine giapponesi, e vengono preferiti alle forchette, palette ed altri utensili da cucina occidentali.
Vediamo un'immagine piu' da vicina del decoro:
Prezzo: 2 euro
circa 13cm di lunghezza
Made in Japan
PORTA-ONIGIRI DI CLICKETY-CLICK
*articolo VENDUTO!


OSHIBORI
venduto a Clarissa T.




Per oggi e' tutto, amiche.
Se ci sono domande o volete fare un'ordinazione, lasciate un commento oppure mandatemi una mail all'indirizzo del negozio: biancorossobazar@yahoo.com
Grazie! Arigatoo gozaimasu!

mercoledì, settembre 19, 2007

Tamagoyaki con Akiko-san

Oggi e' venuta la mia amica Akiko per la sua lezione d'italiano settimanale.
Ci eravamo messe d'accordo che dopo la lezione lei mi avrebbe insegnato a fare il tamagoyaki!!
Proprio come ho fatto il giorno della lezione di Kyoko-san sui gyoza, anche oggi ho fatto foto e preso appunti, in modo da poter ricordare la ricetta e poterla passare anche a voi!

Il tamagoyaki, pero', a differenza dei gyoza, e' un tantinello piu' difficile. Il segreto sta nel prendere dimestichezza con i vari movimenti svelti e precisi che sono necessari per la buona riuscita di un vero tamagoyaki giapponese, e non di una cosa che gli assomigli.

Innanzitutto, che cos'e' il tamagoyaki?
Il tamagoyaki e' una sorta di omelette composta da diversi strati sottili, e arrotolati su se stessi.
Si tratta, quindi, di una specie d'involtino formato da diversi strati di frittatine sottili.
Il sapore del tamagoyaki non e' proprio simile a quello di una frittata come la si prepara di norma in Italia, ma e' piu' dolciastro e dal tipico sapore giapponese, grazie alla presenza del dashi (brodo di pesce tipo sgombro).

Proprio come per i gyoza, anche del tamagoyaki ne esistono diverse versioni.
Akiko, oltre ad essere una bravissima casalinga, e' mamma di due ragazzini, ed e' da molti anni ormai che prepara bento per loro.
Mi diceva che il tamagoyaki appare spesso nei suoi bento perche' da' colore al cibo, e' facile da preparare (se ci si e' allenati abbastanza!), ed e' nutriente nonche' gustoso; inoltre piace molto ai bambini, per cui e' un ideale elemento bentoso!

In molti ristoranti giapponesi all'estero, il tamagoyaki viene spesso ed erroneamente chiamato semplicemente tamago, e questo e' sbagliato perche' tamago significa solamente uovo, mentre tamagoyaki e' il nome specifico di questa omelette-involtino giapponese, ed e' quindi un termine piu' preciso e corretto.

Gli ingredienti necessari sono piu' o meno sempre gli stessi, ma vi possono essere alcune varianti. Ho chiesto ad Akiko se si puo' mettere la salsa di soia nell'uovo sbattuto, e lei mi ha detto di si', ma mi ha anche detto che lei preferisce ometterla semplicemente perche' questa altera il colore del tamagoyaki, rendendolo troppo scuro, e quindi non abbastanza bello da vedere nel bento.
Mi diceva che sua mamma metteva sempre la salsa di soia nel tamagoyaki che le preparava per i bento da portare a scuola, e Akiko si arrabbiava sempre perche' vedeva che nei bento delle sue compagne i tamagoyaki erano sempre di un bel giallo vivo, mentre i suoi erano quasi sempre di un giallo marroncino proprio a causa della salsa di soia.

Ma procediamo con la ricetta, elencando subito gli ingredienti necessari per preparare un buon ed autentico tamagoyaki:

3 uova
un pizzico di sale
un cucchiaio da minestra scarso di zucchero
un pizzico di dashi (brodo di pesce in polvere)

Materiale:
un paio di saibashi (bacchette lunghe da cucina)
una padella rettangolare da tamagoyaki
un contenitore dove mischiare le uova
Un po' d'olio per ungere la padella

Se non avete un paio di saibashi non e' una tragedia; potrete usare normali bacchette per mangiare, oppure aiutarvi con una paletta, facendo pero' MOLTA attenzione a non bucare le frittatine che farete di volta in volta.
Diciamo che con le bacchette dovrebbe essere piu' facile arrotolare le frittatine, che non con una paletta; con le bacchette si dovrebbe riuscire ad essere piu' precisi nei movimenti.
Se avete una padella da tamagoyaki sara' tutto molto piu' semplice, ma se non l'avete potete comunque usare una padella normale, e darete poi al tamagoyaki la sua forma caratteristica tagliandolo con il coltello.

Io ho un padellino da tamagoyaki, ma e' piccolissimo e inoltre non e' anti-aderente, per cui ho chiesto ad Akiko se poteva, cortesemente, portare il suo, e cosi' e' stato.
Il mio padellino finira' presto nell'immondizia. Avevo provato, mesi fa, a fare il tamagoyaki seguendo un video su YouTube, ma e' venuta fuori una schifezza piu' unica che rara.
Penso che la colpa fosse da attribuire alla padella di scarsa qualita', alla mia mancanza d'esperienza tamagoyachesca, e al video troppo veloce, e poco chiaro.
Ecco la padella da tamagoyaki che Akiko ha portato:
Ed ecco un paio di bei saibashi che Akiko mi ha portato in regalo, e vicino una bustina di dashi:
Siccome Akiko ha fatto il primo tamagoyaki per farmi vedere, e io poi ne ho fatto un secondo per vedere se ero riuscita ad imparare bene, ci siamo munite di uova in abbondanza:
In una ciotola versate tre uova e, aiutandovi con i saibashi (ma se preferite, potete usare una forchetta), sbattetele bene senza pero' creare troppe bolle d'aria. Mi raccomando, e' importante non incorporare troppa aria nell'uovo.
Mescolate tenendo i saibashi abbastanza vicini l'uno all'altro, e ogni tanto cercate di controllare la consistenza dell'uovo, accertandovi che gli albumi e i tuorli si siano amalgamati in modo uniforme. A questo punto, aggiungere un cucchiaio scarso di zucchero (noi abbiamo usato quello di canna, ma anche quello bianco normale va benissimo):
Aggiungere un pizzico di sale, e dare un'altra mescolatina con i saibashi (o con la forchetta), facendo sempre attenzione a non mischiare troppa aria nell'uovo.
Alcune ricette prevedono l'uso di brodo di pesce, mentre Akiko preferisce semplicemente aggiungere la polvere di dashi direttamente sull'uovo, evitando cosi' di ottenere un composto troppo liquido e che possa far difficolta' a rapprendersi durante la cottura.
Non versate tutta la bustina di dashi nell'uovo, ma versatene quel tanto che basta da ricoprire leggermente la superficie del composto, proprio come sta facendo Akiko nella foto. Ricordatevi che il dashi ha un sapore forte, per cui se lo metteste tutto, vi ritrovereste con un tamagoyaki dal sapore troppo forte di pesce.

Date un'altra mescolata al composto.

A questo punto bisogna preparare la padella.
Accendete il fuoco usando una fiamma media, e mettete a scaldare la padella senza ungerla.
Mentre questa si scalda, imbevete un panno spugna d'acqua fredda (bastera' inumidirlo bene sotto un getto d'acqua corrente), strizzatelo ma non troppo (dovra' risultare abbastanza bagnato), e mettetelo vicino ai fornelli, in modo che sia a portata di mano.
Quando vedrete un po' di fumo formarsi sulla superficie della padella, vuol dire che questa si e' scaldata abbastanza, quindi toglietela *immediatamente* dalla fiamma e appoggiatela subito sul panno bagnato che avete messo li' vicino.
Nel frattempo, abbassate la fiamma al minimo e rimetteteci sopra la padella.

A questo punto ungete la padella versando qualche goccia di olio vegetale, e cospargendolo con un pezzo di carta Scottex.

E ora inizia la parte piu' interessante, e senz'altro quella piu' complessa:
Versate nella padella un po' d'uovo sbattuto, ma non fino a riempire completamente il fondo del tegame.
Muovendo poi la padella, fate andare l'uovo nei punti vuoti in modo che questo ricopra tutto il fondo del tegame.
Lasciate cuocere fino a quando la superficie della frittatina si sara' asciugata, ma NON completamente. L'importante e' fare in modo che ogni strato non abbia il tempo di asciugarsi completamente, altrimenti vi ritroverete con una serie di crepes/frittatine e non con un tamagoyaki.
Quando la frittatina sara' pronta, aiutandovi con le bacchette, cominciate ad arrotolarla su se stessa facendo MOLTA attenzione a non bucarla.
Quando avrete arrotolato la frittatina, spingetela al fondo della padella e versate ancora uovo.
Ripetete la stessa operazione di prima, ma questa volta (e tutte quelle successive) sollevate delicatamente il rotolino gia' fatto in modo che il nuovo strato possa passarvi sotto, e che le due frittatine possano far contatto e rimanere attaccate. Questo e' un altro motivo per cui e' importante che le frittatine non si asciughino troppo, altrimenti non rimarranno attaccate fra di loro.

Aspettate anche questa volta che la frittatina si asciughi abbastanza (ma non troppo), e con molta delicatezza iniziate ad arrotolare la frittatina precedente su quella nuova.
Ottenuto un tamagoyaki un po' piu' grande, spingetelo di nuovo al fondo della padella e versate un altro po' d'uovo sbattuto.
Andate avanti cosi' fino a che non avrete terminato tutto l'uovo.
Ed ecco il tamagoyaki, quasi pronto per essere servito!
Pero', c'e' ancora un piccolo accorgimento importante, soprattutto se vorrete mettere il tamagoyaki nel bento.
Proprio come dice giustamente e saggiamente Akiko, e' importante eliminare quanta piu' umidita' possibile dai cibi che verranno messi nel bento proprio per evitare di ritrovarsi con cose cattive e poco graziose da vedere.
Il video di YouTube che insegna a fare il tamagoyaki, ad esempio, salta bellamente questo punto secondo me cruciale:
Si mette il tamagoyaki su di un foglio (o due) di carta Scottex, lo si impacchetta e con MOLTA delicatezza, si tampona la superficie del tamagoyaki per assorbire l'umidita' e l'olio in eccesso.
Sempre tenendo il tamagoyaki avvolto nello Scottex, pressarlo con delicatezza in modo da eliminare la bolle d'aria che possono essersi formate all'interno, in modo da ottenere un tamagoyaki piu' compatto, e quindi piu' carino da vedere.

Akiko mi ha detto che, generalmente, specialmente se si hanno ospiti, si preferisce tagliare l'estremita' del tamagoyaki chiamate mimi (orecchie) perche' non sono molto belle da un punto di vista estetico.
Mi diceva, pero', che per i tamagoyaki normali che prepara per la sua famiglia e per i bento, le orecchie le lascia dove sono!
Noi pero' le abbiamo tagliate, e ce le siamo mangiate!
Quando poi e' toccato a me a fare il tamagoyaki, ho avuto un po' di timore di combinare un gran pasticcio, ma pian pianino (e con l'aiuto di Akiko), ho ottenuto un risultato piu' che soddisfacente!

Questo e' il tamagoyaki di Akiko:


E questo, invece, e' il mio:

La differenza che si nota subito tra il mio tamagoyaki da principiante, e quello di Akiko e' la presenza di albume cotto nel mio.
Akiko mi ha detto che questo capita quando non si mischia abbastanza l'uovo. Questa e' solo una questione puramente estetica, poiche' il sapore del tamagoyaki non ne risente nella maniera piu' assoluta.
Se vi piace vedere un po' d'albume nel tamagoyaki allora non mischiate troppo l'uovo; se invece preferite evitare quei pezzetti bianchi, mischiatelo piu' a lungo.

Comunque sia, anche se il mio non era perfetto, direi che e' decisamente molto appagante da un punto di vista estetico. Inoltre, entrambi i tamagoyaki erano *squisiti*! Oishii!
E indubbiamente, otterro' risultati sempre piu' soddisfacenti man mano che faro' altri esperimenti.
Nel frattempo, pero', mi andro' a munire di una bella padella da tamagoyaki come si deve, e non quella roba giocattolo che ho io! Sgrunt.

Ed ecco di nuovo qualche pezzo dei nostri tamagoyaki (quello di Akiko a sinistra, e il mio a destra..vabbe', non c'era nemmeno bisogno che ve lo dicessi!):
Se volete anche voi cimentarvi nella preparazione del tamagoyaki, seguite questa ricetta e dovreste riuscire ad ottenere un risultato soddisfacente.
Se ci sono domande, chiedete pure!

ITADAKIMASU!!!