martedì, luglio 10, 2007

Il paradiso del vasellame: Kappabashi

E' da davvero tanto tempo che volevo raccontare del nostro giro a Kappabashi, ma finisco sempre col rimandare, anche perche' molte delle foto scattate quel giorno sono nel cellulare di mio marito e quindi mi dimentico sempre di chiedergli di scaricarle.

Siamo stati a Kappabashi questa primavera.

Kappabashi mi e' rimasta nel cuore.

Si tratta di uno dei tanti quartieri di Tokyo, che pero' si contraddistingue da tutti gli altri per una particolarita' molto curiosa: la presenza di un numero impressionante di negozi di casalinghi, articoli per la casa e forniture per ristoranti e hotel. Questa e' la specialita' di Kappabashi. Quindi, per una fissata col vasellame come me, andare li' e' come per un bambino trovarsi in un negozio di caramelle. Uguale.

Si dice, infatti, che quasi tutti i ristoranti di Tokyo e del Kanagawa abbiano almeno qualcosa che arrivi da Kappabashi.
A Kappabashi troverete di tutto: piatti, posate, vasi, bacchette, pentole, attrezzature professionali per cucine e pasticcerie, arredamento per bar e ristoranti, piu' una serie infinita di negozietti specializzati nella vendita di coltelli. E si sa, i giapponesi producono coltelli di altissima qualita'.

Purtroppo il giorno in cui siamo andati, molti dei negozi erano chiusi per via delle festivita' in corso. Era la settimana d'oro (v. articoletto su Tokyo Tower), per cui buona parte dei negozianti era in ferie. Nonostante cio', c'erano comunque tanti negozi aperti e quindi non ci e' stato difficile curiosare e, ovviamente, tornare a casa con qualcosa.

Io, come gia' immagivano avrei fatto, mi sono subito fiondata in un negozio stipato fino al soffitto di scodelle per il riso. Quello era il vero regno della scodella giapponese! Era impossibile non trovare qualcosa che soddisfacesse i propri gusti. C'erano scodelle medie, grandi, piccine, microscopiche. Alcune erano rotondeggianti altre con bordi ondulati. Certe erano bianche come la neve, mentre altre sfoggiavano colori e motivi intricatissimi.
Il negozio in se' era piccolino, eppure non c'era un angolo libero. Fuori dal negozio c'erano mucchi e mucchi di scodelle e piatti tutti accatastati gli uni sugli altri. Entrando, poi, bisognava stare davvero attenti a non tirarsi giu' qualcosa. In mezzo al negozio c'erano tre tavoli ricoperti di vasellame. Le pareti erano tutte coperte di scaffali che arrivavano fino al soffitto, e ovviamente ogni mensola era colma di oggetti.
In piu', sul pavimento erano messi in bella mostra vasi di varie dimensioni, ceste piene zeppe di altre scodelle e appoggia-bacchette. Il bancone col registratore di cassa era nascosto in un angolo buio e scuro del negozio, e vicino al bancone c'era seduto su uno sgabello il proprietario che con grande attenzione esaminava dei nuovi pezzi, probabilmente appena arrivati oppure dei pezzi rari da offrire solo a dei grandi intenditori.

Incredibile ma vero, io sono riuscita ad uscire da li' senza comprare niente! Veramente la tentazione era fortissima, pero' dato che quello e' uno dei primissimi negozi che s'incontrano entrando a Kappabashi, non volevo gia' caricarmi di cose per poi dovermele sgobbare per tutto il resto della giornata. Ho pensato di resistere, cosi' da poter andare a curiosare negli altri negozi nei quali avrei sicuramente trovato le stesse cose, se non di piu'!
Infatti e' stato cosi', ma il problema e' che quando c'e' l'imbarazzo della scelta, si finisce col non scegliere proprio niente perche' non ci si riesce a decidere. Almeno, per me e' cosi'. A volte sarebbe davvero meglio avere solo due o tre possibilita' di scelta, e non duemila.

Purtroppo, come ho gia' detto, molti dei negozi erano chiusi, e poi erano gia' quasi le cinque (ora in cui Kappabashi si trasforma in una ghost town), per cui dovevamo affrettarci a finire di guardare gli altri negozietti rimasti, andare a prenderci un boccone (e che boccone! Ve ne parlero' piu' avanti) e ritornare alla stazione.
Siamo riusciti a vedere un negozio enorme di tazze e tazzine, utensili vari per la cucina, ecc. Proprio in quel negozio ho visto un assortimento inaspettato di articoli della Guzzini, Biesse Casa e Bialetti!

Kappabashi, inoltre, e' famosa anche per i negozietti dove vengono venduti cibi di plastica. Le riproduzioni plasticose dei cibi sono talmente ben fatte che sembrano vere! Vi chiederete il perche' di questi negozi dalla merce tanto stramba quanto inutile. Beh, innanzitutto oltre ad essere un'attrazione tipicamente turistica (molti turisti passano da Kappabashi a prendersi almeno un sushi o una scodella di udon di plastica da portarsi a casa) i cibi di plastica hanno un'utilita' molto particolare qui in Giappone: servono da mettere nelle vetrine dei ristoranti per far vedere ai potenziali clienti alcuni dei piatti che troveranno sul menu' del locale scelto.
Questa caratteristica e', senza dubbio, molto utile agli stranieri che non parlano giapponese perche' bastera' far segno ad un cameriere o cameriera e indicare col dito cio' che si vuole.
Troverete veramente qualunque alimento riprodotto in questa maniera: dai piatti giapponesi a quelli occidentali. Bistecche, verdure di ogni genere, pane e panini, focacce, pizze, bevande, dolci, frutta, noccioline, ecc. Ogni commestibile esistente sulla faccia della Terra lo troverete indubbiamente in versione plasticosa a Kappabashi.
Peccato per i prezzi pero'. I cibi finti hanno prezzi incredibili! Pero' sono sicuramente oggetti simpatici e soprattutto originali.

Tornando al nostro giretto, siamo poi passati in un negozio che vendeva elegantissimi oggetti laccati giapponesi! Inutile dire che ci ho lasciato il cuore in quelle bottega, pero' i prezzi erano davvero altini. Ho come la sensazione che molti dei negozi di Kappabashi abbiano prezzi cosi' esosi perche' sanno che sono tanti i turisti che passano da li'. Sicuramente il grossista che manda un preventivo ad un gestore di un ristorante o bar fara' dei prezzi decisamente piu' concorrenziali di quelli che appaiono in vetrina.

E per finire, ci siamo fermati da Tosho, un negozio di vasellame particolarissimo. Tosho e' specializzato esclusivamente in ceramiche e porcellane giapponesi. Le forme, i colori e gli stili variano dai piu' tradizionali a quelli piu' moderni e stravaganti.
Combinazione, quel giorno da Tosho c'era in corso una grande svendita dove tutto era scontato al 50%! I prezzi erano comunque esosetti nonostante lo sconto, ma i pezzi in esposizione riflettono una qualita' eccellente e che vale senza dubbio il prezzo che ha.
Mio marito ed io siamo rimasti stregati da un servizio di tazze e piatti di produzione giapponese. La foto che vedete in alto a sinistra e' di una delle tazze che abbiamo preso da Tosho.
Ecco un'altra foto di una di queste stupendi tazze:
E' inutile dire che se non fosse che eravamo a piedi quel giorno (siamo andati a Kappabashi in treno per comodita' - parcheggiare un'auto a Tokyo e' un affare, oltre ad essere un salasso) avrei sicuramente comprato altri oggetti. Ma ci siamo promessi di ritornare al piu' presto. Chissa', magari ci andiamo questo fine settimana.

Oltre alle tazze, abbiamo anche preso un piatto da portata (o anche da usare come centrotavola o fruttiera) sempre della stessa marca (Koyo Japan) e stesso modello: